Secret Sunshine

Milyang

Moretti e Bresson numi tutelari per il coreano Lee Chang-Dong. Con merito, tra fede e ragione, in Concorso a Cannes

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COREA DEL SUD 2007
Un'insegnante di pianoforte rimasta vedova da poco tempo lascia Seoul insieme al figlio per trasferirsi nel distretto di Miryang, paese d'origine del marito. Poiché durante il viaggio la sua automobile ha un guasto, arrivata a destinazione la donna si rivolge a un concessionario d'auto. Tra i due sorge una reciproca attrazione ma entrambi sono troppo soli e discreti per avvicinarsi l'uno all'altra. Lei deve rapportarsi con nuovi vicini di casa e con una nuova difficile esistenza ma...
SCHEDA FILM

Regia: Lee Chang-dong

Attori: Jeon Do-Youn - Shin-ae Lee, Song Kang-ho - Jong-chan Kim

Sceneggiatura: Lee Chang-dong

Fotografia: Cho Yong-Kyu

Musiche: Christian Basso

Montaggio: Kim Hyun

Scenografia: Jeom-Hui Sihn

Durata: 150

Colore: C

Genere: DRAMMATICO COMMEDIA

Produzione: CINEMA SERVICE

NOTE
- PREMIO PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE FEMMINILE A JEON DO-YEON AL 60MO FESTIVAL DI CANNES (2007).
CRITICA
"Chi non è assolutamente diplomatico è il regista sudcoreano Lee Chang-dong che ha presentato in
concorso 'Secret Sunshine' ('Alba segreta'), titolo internazionale dell'originale 'Miryang', dal nome della città dove decide di trasferirsi una vedova (Jeon Do-yeon) e suo figlio. Il quadro idilliaco dell'inizio cambia ben presto di tono e quella che sembrava una commedia diventa prima una tragedia poi un dramma (...) Lee evita di dare qualsiasi giudizio morale sul comportamento contraddittorio della sua eroina e si permette anche qualche tocco di amara ironia, come la visita della protagonista alla prigione dove è detenuto il rapitore assassino: lei vorrebbe perdonarlo grazie alla forza che ha trovato nella fede ma il carcerato la spiazza dicendo che anche lui è diventato credente e che non ha bisogno del suo perdono perché Dio lo ha già perdonato. L'impressione di fondo, però, è quella di un quadro un po' sfilacciato, dove i caratteri e le situazioni non acquistano mai un valore esemplare e la storia potrebbe trascinarsi per ore senza trovare mai una fine." (Paolo Mereghetti, 'Il Corriere della Sera', 25 maggio 2007)

"'Il sole segreto del coreano', di Lee Chang-Dong è la storia di una vedova, il cui figlio viene ucciso in un sequestro a scopo di estorsione, ci mostra come anche in Corea il fanatismo religioso (cristiano, in questo caso) faccia danni irreversibili. Bello per un'ora e mezza, un po' raffazzonato nel finale, 'Il sole segreto' ha un'interprete femminile straordinaria, Jeon Do-yeon, che domenica potremmo rincontrare nel palmarès." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 25 maggio 2007)

"Assurdo pensare in grande, al contrario, per il coreano 'Secret Sunshine', elegante ghirigoro più melodrammatico che thrilling (...) Al cinquantatreenne regista Lee Chang-dong interessa solo riprodurre a tavolino le glaciali catarsi di un classico alla Bresson." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 25 maggio 2007)

"Tutto molto enigmatico, interessante e applaudito con forza dalla platea stampa, tanto che pure 'Secret Sunshine', diretto dal Lee Chang Dong del bellissimo 'Oasis', potrebbe figurare fra i titoli del palmares." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 25 maggio 2007)

"Il melodramma di Lee Chang Dong è irritante nella sua lunghezza (142 minuti) e poco sostenibile nella somma degli avvenimenti e nelle furiose folgorazioni del fondamentalismo religioso." (Natalino Bruzzone, 'Il Secolo XIX', 25 maggio 2007)

"Colpisce l'elaborata stratificazione di livelli. Che stigmatizza un modello di vita in cui neanche gli eventi più terribili scardinano la maschera di impassibile aridità. E colpisce l'attrice Jeon Do-yeon." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 25 maggio 2007)