La signora di tutti

ITALIA 1934
Gaby Doriot, dopo che per lei un professore ammogliato si è tolta la vita, suscita il colpevole amore di Leonardo Nanni, di cui frequenta la casa per una simpatia che nutre per il figlio Roberto. Una notte Leonardo conduce in giardino la giovane per dirle il suo amore: la moglie, presaga del tradimento, per quanto inchiodata alla sua carrozzella, perché colpita da paralisi, tenta di raggiungere i due, ma precipita dalla scala e resta uccisa. Gaby e Leonardo di sposano e per la donna l'uomo consuma tutti i propri averi ed un'ingente somma non sua. E' per questo processato e condannato al carcere. All'uscita vede da una pubblicità che Gaby è diventata una diva del cinema. Mentre gira come folle per la città viene investito ed ucciso da un'automobile. I giornali s'impossessano della notizia e lo scandalo travolge anche Gaby. Quando questa vede che Roberto, giunto per chiarire alcuni elementi della tragedia, è sposo felice della sorella di lei, essa, che non ha cessato di amarlo, si uccide.
SCHEDA FILM

Regia: Max Ophüls

Attori: Isa Miranda - Gaby Doriot/Gabriella Murge, Memo Benassi - Leonardo Nanni, Tatjana Pavlova - Alma Nanni, Friedrich Benfer - Roberto Nanni, Franco Coop - Impresario Veraldi, Lamberto Picasso - Signor Murge, padre di Gaby, Nelly Corradi - Anna Murge, Gildo Bicci - Il regista, Andrea Checchi - Un amico di Roberto, Mario Ferrari - Produttore cinematografico, Zoe Incrocci - Una collegiale, Carlo Lombardi - Un azionista, Alfredo Martinelli - Un giornalista, Achille Majeroni - Portiere del teatro, Attilio Ortolani - Giovanni il maggiordomo, Giulia Puccini - Maestra di canto, Carlo Romano - Un autista di taxi, Vinicio Sofia - Aiuto regista, Ines Cristina Zacconi - La zia, Elena Zareschi, Egisto Olivieri, Mattia Sassanelli, Elda Maris, Chicchi Dias, Luigi Barberi

Soggetto: Salvator Gotta

Sceneggiatura: Max Ophüls, Hans Wilhelm, Curt Alexander

Fotografia: Ubaldo Arata

Musiche: Daniele Amfitheatrof

Montaggio: Ferdinando Maria Poggioli

Scenografia: Giuseppe Capponi

Costumi: Sandro Radice

Durata: 97

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: romanzo omonimo di Salvatore Gotta

Produzione: ANGELO RIZZOLI PER LA NOVELLA FILM (MILANO), EMILIO RIZZOLI

Distribuzione: ANONIMA PITTALUGA

NOTE
- GIRATO NEI TEATRI DI POSA CINES A ROMA.

- E' L'UNICO FILM ITALIANO DI OPHULS.

- PRESENTATO ALLA MOSTRA DI VENEZIA DEL 1934, VINCE LA COPPA DEL MINISTERO DELLE CORPORAZIONI QUALE FILM ITALIANO "TECNICAMENTE MIGLIORE".
CRITICA
"I conoscitori di Ophuls vi troveranno espressi compiutamente i temi dei suoi capolavori futuri: lo spettacolo come mondo illusorio e crudele, la mercificazione della diva (l'ultima immagine è quella della rotativa che ferma la stampa dei manifesti di Gaby), il gusto della perdizione. Ma anche i profani saranno colpiti da uno stile stupefacente che, a pochi anni dall'inizio del sonoro, non solo fa tesoro di tutte le risorse del muto (ombre espressioniste, deformazioni, soggettive strabilianti), ma si serve di voci, rumori e musiche in moniera antirealista, a sottolineare l'atmosfera onirica. (Paolo Mereghetti, 'Dizionario dei film')