Natale si avvicina. E' tempo di favole. Che arrivano copiose in sala già da in questo weekend. Ce n'é per tutti: quella autoriale, colta, adulta e romantica alla Allen (Midnight in Paris), quella politica in odor di utopia (Le nevi del Kilimangiaro), quella classica per bambini (Lo schiaccianoci 3D), quella gotica, che fa paura (1921. Il mistero di Rookford). La più attesa rimane quella raccontata da Woody Allen, in splendida forma nella Ville Lumiere, dove ha girato - a sentito omaggio al sogno e al cinema - il suo Midnight in Paris: commedia che ruota attorno alle idiosincrasie di uno sceneggiatore con velleità da scrittore. Tipico alter ego del regista, Gil (il bravo Owen Wilson) deve dividersi tra la passione per l'arte - di cui crede di sapere tutto ciò che è precluso agli altri - e l'amore per la futura sposa (Rachel McAdams), poco disposta a seguire la vena rive gauche del compagno. In vacanza nella capitale francese, sono entrambi attratti da quello che non hanno e che presto finirà per dividerli: lei da un professore fascinoso ma pedante (Michael Sheen rispecchia un altro carattere tipico della commedia di Allen: il tronfio professionista della cultura); lui da un'epoca in cui può finalmente sentirsi a suo agio - gli anni '20, la Parigi di Brama di vivere, la formidabile enclave artistico-culturale di Matisse e del Charleston, Cole Porter e Picasso, Hemingway e Scott Fitzgerald - e che magicamente ritrova ogni notte.
Di magie è pieno anche lo Lo schiaccianoci di Andrei Konchalovsky, tratto dal racconto Lo Schiaccianoci e il re dei topi di Ernst Theodor Amadeus Hoffmannsulla, che ispirò il compositore russo Tchaikovskij a creare il celeberrimo balletto. Siamo nella Vienna del XIX secolo: Mary (Elle Fanning), una bambina di nove anni, è sola in casa la notte della vigilia di Natale con il fratellino, uno zio un po' estroso e, naturalmente, uno schiaccianoci magico, che la condurrà in un mondo in cui vale la regola “se ci credi, è vero”. Ma dopo aver danzato, cantato e volato tra i fiocchi di neve con il principe-schiaccianoci, bisognerà che Mary faccia i conti con il male: il Re dei Ratti (John Turturro), con la sua missione di rattizzazione del mondo, vuol bruciare negli inceneritori tutti i giocattoli, trasformando il regno del principe in un mondo monotono, grigio e senza speranza.
Mondo che s'intravede in filigrana nelle Nevi del Kilimangiaro del francese Robert Guediguian che, preso atto dell'eclissi delle classi (e della loro solidarietà), intona un'invocazione malinconica e utopica insieme alla fratellanza tra i più deboli: l'ex sindacalista Michel (Jean-Pierre Darroussin, già visto in Miracolo a Le Havre di Kaurismaki) e la moglie Marie Claire (Ariane Ascaride), dopo aver denunciato un giovane disoccupato per il furto nel loro appartamento, se ne pentono e provano ad aiutare la sfortunata famiglia del ragazzo, composta dai due piccoli fratelli senza madre né padre.
L'orrore probabilmente: è quello che si intuisce tra lugubri atmosfere e personaggi-fantasma nell'interessante Il mistero di Rookford di Nick Murphy. La trama: in Inghilterra, molti tra i superstiti del conflitto mondiale cercano conforto nello spiritismo. Florence Cathcart, tormentata dalla morte del suo fidanzato e impegnata a smascherare le teorie sul sovrannaturale apportando spiegazioni di tipo metodico e razionale, viene chiamata a visitare il collegio di Rookford per indagare sulle presunte apparizioni del fantasma di un bambino. Tuttavia, il soggiorno a Rookford metterà Florence di fronte a eventi difficili da spiegare con la logica. E l'Italia? Risponde come sa: in commedia. L'ultima in arrivo è Il giorno in più di Massimo Venier, con Fabio Volo e Isabella Ragonese, tratta dal libro omonimo di Fabio Volo e incentrata su un uomo che ha sempre scansato ogni sorta di impegno affettivo. Fino a quando non incontra Michela, una ragazza vista sul tram e che ben presto diventa per lui una vera e propria ossessione.
Solo per il circuito Microcinema (quello delle sale digitali) infine arriva Sentirsidire di Giuseppe Lazzari, con Francesco Mariottini e Vincenzo Taormina, apologo sulla caduta e la rinascita di un individuo che vede protagonista un ragazzo arrogante cresciuto negli agi e nei vizi. Finchè...