Weekend d'autore: in un colpo solo arrivano i Coen, Ken Loach e Robert Zemeckis. Attenzione anche all'esordio di Duncan Jones (figlio del "duca bianco" David Bowie) nella sci-fi esistenzialista Moon e all'uomo nero di Rubini. A Serious Man dei fratelli Coen racconta della sfortunata catena di eventi che sgretolano vita e certezze di Larry Gopnik (Michael Stuhlbarg), professore di fisica e stimato "mensch" (è "l'uomo serio" nella cultura yiddish) della comunità ebraico-americana di Minneapolis (città natale dei Coen). La moglie vuole il divorzio, i figli l'assillano, il fratello ritardato gliene combina di tutti i colori, uno studente lo ricatta e un radiologo ha pessime notizie da dargli. Una rilettura del libro di Giobbe filtrata dal loro tocco non-sense e dissacrante, un film personale (ambientato negli anni '60), una bella parentesi minimal dopo i fasti da Oscar di Non è un paese per vecchi. Da non perdere. 
Commedia d'autore anche per Loach che schiera addirittura Eric Cantona - ex stella del Manchester United - per divertire e far riflettere sulle crisi di un uomo di mezza età che non si è mai ripreso dalla separazione dalla moglie, non riesce a gestire i figliastri e perde colpi pure al lavoro (è un postino). Finchè la sua strada non incrocia quella dell'idolo Cantona, col quale inizia una vera e propria psicoterapia. Votato ormai alla sperimentazione tecnologica più audace, Zemeckis perfeziona la tecnica della motion capture (già vista in Polar Express e Beowulf), la coniuga al 3D e le applica al più classico dei racconti natalizi, A Christmas Carol di Charles Dickens. Nel ruolo di Ebenezer Scrooge, spilorcio e misantropo senza speranza, il bravo Jim Carrey, che replica se stesso interpretando anche i tre spiriti guida della storia. Completano il cast Gary Oldman, Robin Wright Penn e Colin Firth. Attenzione a portare in sala i più piccoli: il film ha non pochi momenti horror. Sam Rockwell è l'ottimo man on the Moon dell'ipnotica sci-fi di Duncan Jones. Sam Bell, da tre anni sulla Luna per conto della Lunar Industries (industra d'estrazione dell'Elio-3, fonte d'energia per la Terra) sta per terminare il suo eremitaggio spaziale: ancora due settimane e l'astronauta potrà tornare a casa. Ma un incidente lo costringerà a rivedere i suoi piani...
Scopertamente autobiografico il ritorno in regia - un anno dopo Colpo d'occhio - di Sergio Rubini, che ne L'uomo nero va alla ricerca del tempo perduto, intrecciando ricordi d'infanzia e quadretti familiari. Inizia con Gabriele (Fabrizio Gifuni) che rientra in Puglia per dare l'estremo saluto a suo padre Ernesto (lo stesso Rubini), ex capostazione della ferrovia locale con un talento frustrato per la pittura. Tra gli interpreti Riccardo Scamarcio e Valeria Golino. Versante indie: arriva Ben X di Nic Balthazar, già presentato a Berlino (sezione "Generation 14 Plus") e Roma (nella "Fabbrica dei progetti"). Il protagonista è un ragazzo autistico che usa la realtà virtuale come scappatoia da una vita impossibile, passata a subire le angherie dei compagni. Finchè un giorno non decide di vendicarsi. La vendetta, nelle sue derive più splatter, è il tema anche di Ninja Assassin di James McTeigue, già al timone di V per vendetta (e anche questo film è finanziato dai fratelli Wachowski, creatori di Matrix). A restituir pan per focaccia (diciamo così...) è Raizo (Rain), implacabile sicario ninja del clan di Ozunu, col quale è in rotta di collisione da quando l'organizzazione ha eliminato l'unica amica di Razo. Voleranno stelle d'acciaio, arti e sangue per quello che potrebbe essere definito l'action più sadico dell'anno. Vietato (solo) ai minori di ani 14. 
Decisamente più rilassati i toni de L'isola delle coppie, commedia sentimentale in trasferta a Bora Bora dove si danno convegno amici e partner. Una delle coppie è in crisi, le altre seguiranno a ruota. Jean Reno è il ridicolo terapeuta del cuore. Vince Vaughn e Malin Akerman rappresentano l'unione più sana. E necessariamente quella meno divertente.