Se si parte dalla domanda "Cosa distingue un essere umano da un robot?", una di quelle centrali nei domini della fantascienza, la risposta che dà WALL.E è semplicissima: tenersi per mano e danzare. Proprio come fanno i protagonisti di Hello, Dolly!, il film che il robot guarda e riguarda con tarantiniana maniacalità.
Era il 1969 quando Gene Kelly diresse Hello, Dolly! ed è proprio su quegli anni che WALL.E trova il suo humus principale : nel 1968 Stanley Kubrick diresse 2001: Odissea nello spazio; nello stesso anno vide la luce il quarto western di Sergio Leone, C'era una volta il West (la stessa trilogia del dollaro, dal 1964 al 1966, rientra pienamente nel periodo in considerazione); per non parlare di alcuni dei più importanti e celebri romanzi di Phliip K. Dick, da Le tre stimmate di Palmer Eldritch e Cronache del dopobomba (1965) a Blade Runner (1968) e Ubik (1969).
Se i western di Sergio Leone sono soltanto suggeriti dal deserto urbano e dal sole abbacinante in mezzo al quale WALL-E si trascina, 2001: Odissea nello spazio è un riferimento obbligato, non solo e non tanto per la corrispondenza figurativa tra il pilota automatico e il computer HAL 9000, ma soprattutto per alcune delle tematiche sottese al film di Kubrick. Da dove viene l'umanità, dove sta andando, come e perché si è evoluta e si evolverà: sono gli interrogativi che fanno da baricentro ai due lungometraggi. Ad esempio: una delle tappe necessarie per arrivare all'Homo sapiens è stata l'andatura bipede, che insieme al pollice opponibile permise ai nostri antenati di iniziare a usare le mani per costruire e adoperare utensili. Ebbene, la "de-evoluzione" degli uomini in WALL.E passa per la rinuncia alla locomozione e più in generale all'uso degli arti, surrogati da poltrone tanto comode ed efficienti quanto alienanti. Qual è, allora, l'atto di ribellione dell'uomo nei confronti della macchina che ormai sceglie e decide per lui? Scendere dalla poltrona, toccare terra con i propri piedi, muovere i primi passi di un nuovo salto evolutivo: così il capitano dell'astronave dichiara guerra al pilota automatico, per poi premere il fatidico bottone rosso e passare, per la prima volta dopo 700 anni, ai comandi manuali. Mentre le incombenti note di Così parlò Zarathustra esplicitano il parallelismo con 2001 in maniera ormai irrevocabile. Ora che gli umani sanno di nuovo camminare, dunque, presto inizieranno anche a danzare; WALL-E ed EVE hanno già imparato, complici un estintore e la terza legge di Newton.