Avere carta bianca è il sogno di ogni regista e Carlos Saldanha l'ha realizzato in Rio 2 – Missione Amazzonia, il sequel del cartoon del 2011 che ha sfiorato i 485 milioni d'incassi nel mondo. Il secondo capitolo delle avventure del pappagallino Blu, presentato in anteprima al 16° Future Film Festival (Bologna, 1- 6 aprile) diretto da Oscar Cosulich, arriverà in sala il 17 aprile per 20th Century Fox con un'aria tutta nuova. Dall'atmosfera caotica della capitale brasiliana il protagonista si trasferisce nella natura incontaminata dell'Amazzonia assieme alla compagna Gioiel e ai tre piccoli sulle tracce di altri esemplari della propria specie, fino a quel momento considerata estinta.“Il successo di Rio  - spiega Saldanha – mi ha permesso di realizzare qualunque cosa volessi. Ho parlato non solo con il linguaggio universale della musica declinato in hip hop, samba e funk anche grazie alla new entry Bruno Mars, che dà la voce al pappagallo più sexy della giungla, Roberto. E stavolta anche attraverso una mia grande passione, il calcio, in una partita che ricalca gli schemi dei grandi come Pelè. È una coincidenza felicissima che i Mondiali si siano svolti proprio qui, ma la mia idea risale a dieci anni prima”. Dopo la fortunata trilogia de L'Era Glaciale Saldanha sembra conoscere la ricetta perfetta per confezionare un film d'animazione capace di mettere d'accordo generazioni diverse: “Da un lato troviamo la commedia molto fisica, che piace ai bambini, e dall'altro una chiave di lettura capace di attrarre anche gli adulti. Il motivo è semplice: porto su grande schermo quello che mi diverte e mi fa ridere e credo sia la chiave della popolarità di Rio. E chissà che non ci sia anche un terzo film: di storie da raccontare ce ne sono parecchie”. Questa volta Blu si trova alle prese con il suocero Eduardo (doppiato in originale da Andy Garcia), piuttosto diffidente nei confronti di un uccello “civilizzato”: adattarsi ai ritmi selvaggi gli costerà moltissima fatica e scatenerà nel pubblico un'incredibile ilarità. “Questo aspetto è uno dei messaggi forti del film – continua il regista – che si basa sul senso della famiglia ma vuol lanciare anche un appello ambientalista, di speranza. Il viaggio nella natura è frutto di tre anni e mezzo di lavoro ma non vuole replicare la realtà, solo ricrearne gli aspetti più mozzafiato, partendo dal mosaico di luci, colori e sensazioni brasiliani. La giungla stessa si anima e prende vita attraverso suoni suggestivi creati da musicisti locali che hanno usato il loro corpo come percussioni”.Il prossimo progetto animato di Saldanha si chiama La storia del toro Ferdinando,“ l'adattamento di un libro per bambini  a cui lavoro già da un anno – parole sue – e che uscirà probabilmente nel 2017”. Il secondo lavoro in cantiere, Rust, si basa invece sull'omonimo fumetto di Royden Lepp.