(Cinematografo.it/Adnkronos) - Roberto Benigni, Pedro Almodovar e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, saranno i primi grandi ospiti della 78ma Mostra del Cinema di Venezia che, nonostante la pandemia, promette una carrellata di star degna dell’era pre-Covid.

Kristen Stewart, Matt Damon, Penelope Cruz, Javier Bardem, Antonio Banderas, Timothée Chalamet, Isabelle Huppert, Oscar Isaac, Jessica Chastain, Zendaya, Jason Momoa, Rebecca Ferguson, Jamie Lee Curtis, Kirsten Dunst, Vincent Lindon, Tim Roth, Adam Driver, Olivia Colman, Dakota Johnson, Anya Taylor-Joy, Jodie Comer: una parata di stelle hollywodiane è attesa al Lido da domani all’11 settembre.

Naturalmente restano le regole sul distanziamento imposte dal Covid (con una capienza al 50%, saranno occupabili 4.000 posti sugli 8.000 disponibili) e l’obbligo di indossare la mascherina in sala. Allo stesso modo, lungo il red carpet torna il ’muro’ che ripara la vista dall’esterno, per evitare che lungo le transenne si creino assembramenti di fan e cacciatori di autografi. Ma la presenza delle star, per la gioia di fotografi, tv, addetti stampa e giornalisti, sarà comunque molto abbondante.

Già nel giorno d’apertura, domani, l’accoppiata Pedro Almodovar-Roberto Benigni assicurerà riflettori accesissimi sulla mostra. La madrina Serena Rossi condurrà una cerimonia di apertura che si prolungherà quest’anno per la consegna del Leone d’Oro alla carriera a Roberto Benigni, con un imperdibile discorso d’accettazione da parte dell’attore e regista toscano premio Oscar. Ad assistere in platea ci sarà anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che non ha voluto mancare di sottolineare con la sua presenza alla serata inaugurale l’attenzione per il mondo del cinema così duramente colpito dalla pandemia.

Roberto Benigni - Foto Karen Di Paola

Ad accompagnare Benigni, che dovrebbe arrivare al Lido solo domani, l’inseparabile Nicoletta Braschi, l’attrice e produttrice con cui il premio Oscar è sposato da 30 anni. Subito dopo la cerimonia, si alzerà il sipario del concorso

per il Leone d’Oro con il film di apertura Madres Paralelas, accompagnato dal regista spagnolo Pedro Almodovar e dalle due protagoniste Penélope Cruz e Milena Smit. Dopo la proiezione, in assenza della cena della Biennale sulla spiaggia dell’Excelsior, che salta per il secondo anno consecutivo a causa del Covid, ci sarà un gala distanziato e ristretto nella Sala Stucchi dell’hotel, dove sono attesi i protagonisti della serata.

Nel secondo giorno della mostra, il 2 settembre, sfilerà il primo dei cinque film italiani in concorso, l’atteso e autobiografico È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino, con Filippo Scotti e Toni Servillo. Gli altri italiani in gara per il Leone d’Oro sfileranno sabato 4 settembre (Il Buco di Michelangelo Frammartino), martedì 7

(Qui rido io di Mario Martone), mercoledì 8 (Freaks out di Gabriele Mainetti) e giovedì 9 (America Latina dei gemelli D’Innocenzo).

Sempre il 2 settembre, nel secondo giorno della mostra, saranno in concorso due importanti titoli internazionali con due storie di vendetta: The Card Counter di Paul Schrader, con Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan e Willem Dafoe, e ’The power of the dog’ di Jane Campion, con Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst e Jesse Plemons.

Il 3 settembre arriverà fuori concorso l’attesissimo Dune di Denis Villeneuve, con Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin. Mentre in concorso passeranno Spencer, il film di Pablo Larraìn su Lady Diana con Kristen Stewart nei panni della principessa, e The Lost Daughter di Maggie Gyllenhaal (tratto dal romanzo di Elena Ferrante La figlia oscura), con Olivia Colman, Jessie Buckley e Dakota Johnson.

Sabato 4 settembre sarà la volta del secondo film italiano in concorso, il doc Il buco di Michelangelo Frammartino sull’impresa di due speleologi nel Parco del Pollino. In concorso sfilerà lo stesso giorno anche ’Competencia oficial’ di Gastón Duprat e Mariano Cohn, con Penélope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martínez: un film sul

cinema che racconta la storia di un milionario avido di notorietà che desidera a tutti i costi produrre un film di successo. Mentre fuori concorso verrà presentato Last in Night in Soho di Edgar Wright con Anya Taylor-Joy e Thomasin Harcourt McKenzie, che sarà preceduto dalla consegna a Marcus Rowland del Premio Campari Passion for Film.

Domenica 5 settembre arriverà in concorso Illusions Perdues del francese Xavier Giannoli (tratto dall’omonimo romanzo di Honoré de Balzac) con Benjamin Voisin, Cécile de France, Vincent Lacoste, Xavier Dolan, Salomé Dewaels, Jeanne Balibar e Gérard Depardieu. Gli altri due film in concorso della giornata sono l’americano Mona Lisa and the blood moon di Ana Lily Amirpour con Kate Hudson nei panni di una giovane dotata di imprecisati poteri paranormali, che fugge da un manicomio, e il messicano Sundown di Michel Franco, apprezzato lo

scorso anno al Lido con Nuevo orden, che gli è valso il Gran premio della giuria. In questo nuovo film dirige tra gli altri Tim Roth e Charlotte Gainsbourg.

Lunedì 6 settembre due film in concorso: il messicano La Caja di Lorenzo Vigas, una riflessione sul tema dell’identità con Hernán Mendoza e Hatzín Navarrete, e il francese L’événement di Audrey Diwan, racconto difficile sull’aborto nella Francia degli anni Sessanta, con Anamaria Vartolomei e Kacey Mottet-Klein. Ma per gli

italiani il film più atteso del lunedì sarà fuori concorso, dove passerà ’La scuola cattolica’ di Stefano Mordini, tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo Albinati sul contesto in cui maturò il delitto del Circeo e interpretato da Benedetta Porcaroli e Giulio Pranno.

Terzo film italiano in concorso martedì 7 settembre, quando Mario Martone porterà al Lido Qui rido io, storia del commediografo e attore Eduardo Scarpetta, interpretato da Toni Servillo. In concorso anche l’ucraino Vidblysk (Reflection) di Valentyn Vasyanovych: un film politico ambientato nell’Ucraina orientale dove un medico è fatto prigioniero dai militari russi. Mentre fuori concorso è atteso Old Henry, il western di Potsy Ponciroli con Tim Blake Nelson e Scott Haze.

Mercoledì 8 settembre, scenderà nell’arena del concorso ’Freaks out’, l’atteso ritorno di Gabriele Mainetti, quarto titolo italiano in concorso, interpretato da Claudio Santamaria e Aurora Giovinazzo. Sempre in concorso arriverà ’Kapitan Volkonogov bezhal (Captain volkonogov escaped)’ di Natasha Merkulova e Aleksey Chupov che racconta la storia di un capitano del Servizio di sicurezza nazionale russo pentito. Mentre dagli Usa arriverà fuori concorso ’Halloween Kills’ di David Gordon Green, con Jamie Lee Curtis che prima della proiezione riceverà il Leone d’Oro alla carriera.

Giovedì 9 settembre arriverà in concorso l’ultimo dei cinque titoli italiani in gara per il Leone d’Oro, ’America Latina’ di Damiano e Fabio D’Innocenzo che ritrovano Elio Germano. In concorso anche ’Żeby nie było śladów (Leave no traces)’ del regista polacco Jan P. Matuszyński, basato su una pagina nera della storia del paese: la morte di uno studente liceale nel 1983 a causa delle percosse ricevute dalla milizia comunista della Repubblica Popolare Polacca. Mentre fuori concorso passerà il francese ’Les choses humaines’ di Yvan Attal, tratto dall’omonimo romanzo di Karine Tuil, che porta sul grande schermo l’intricata macchina giuridica e mediale legata alle differenti verità su una denuncia di stupro.

Nell’ultimo giorno del concorso veneziano, venerdì 10 settembre, due titoli in gara: il primo è ’Un autre monde’ con cui il regista francese Stéphane Brizé conclude la sua trilogia sul lavoro, portando questa volta sullo schermo la prospettiva di un dirigente d’azienda costretto a scelta drammatiche e interpretato da Vincent Lindon; il secondo è ’On the Job: The Missing 8’ con cui il regista filippino Erik Matti continua la sua opera di denuncia verso la censura e la corruzione che imbavagliano i media nel Paese. Ma a dominare la giornata sarà il passaggio fuori concorso di ’The last duel’, il dramma storico di Ridley Scott con Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck, ambientato durante la Guerra dei Cent’anni, che seguirà la consegna del Premio Cartier Glory to the Filmmaker al regista americano.

Sabato 11 settembre, dopo la cerimonia di premiazione e la proclamazione del Leone d’Oro 2021, verrà proiettato il film di chiusura fuori concorso, che quest’anno è italiano: ’Il bambino nascosto’ di Roberto Andò con Silvio Orlando nei panni di un solitario maestro di pianoforte al conservatorio di Napoli che decide di proteggere il figlio adolescente dei vicini dalla violenza della criminalità.

Insomma, temi, autori e interpreti di richiamo proprio non mancheranno nella Mostra 2021 che vede anche nelle altre sezioni molti titoli interessanti. D’altronde in una situazione in cui l’uscita in sala è ancora un’incognita, in tanti vedono in Venezia, ancora più che negli scorsi anni, una vetrina imprescindibile.