“Buzzati fa parte delle mie radici culturali. Mi ha influenzato sia nel modo di raccontare che nel disegno”. A parlare è l’illustratore Lorenzo Mattotti, nome che gli appassionati del fumetto conoscono benissimo, che oggi ha presentato ad Alice nella città il suo primo film d’animazione La famosa invasione degli orsi in Sicilia, nelle sale uscirà il 7 novembre distribuito da Bim.

Tratto dall’omonimo e indimenticabile racconto di Dino Buzzati del 1945, questo film è stato l’unico italiano selezionato per la sezione Un Certain Regard allo scorso Festival di Cannes e racconta la storia di Leonzio, il grande re degli orsi, che nel tentativo di ritrovare suo figlio Tonio da tempo perduto, decide di condurre il suo popolo dalle montagne fino alla pianura dove vivono gli uomini.

Coprodotto da Italia (Indigo Film con Rai Cinema) e Francia, doppiano la versione italiana del film: Toni Servillo, Antonio Albanese, Corrado Guzzanti e il grandissimo Andrea Camilleri.

“Ho cercato di dare una versione giocosa alla storia e di sfruttare al massimo le possibilità del cinema- racconta Mattotti-. Abbiamo giocato molto con il dialetto siciliano e con il veneto”. E su Camilleri: “Lui ha dato la voce al vecchio orso. Cercavo una figura carismatica per la versione italiana e lui era proprio quello che volevo. Era perfetto per quel personaggio”.

Toni Servillo, che dà la voce a Leonzio, dice: “In questo lungometraggio d’animazione si mette insieme pittura e letteratura. Ho accettato immediatamente di partecipare a questo progetto perché Lorenzo è uno dei nostri più grandi illustratori e dove non arriva la parola di Buzzati arrivano le sue immagini. Il mestiere del doppiatore non è semplice, ma il Re Leonzio era disegnato così bene che già vederlo muoversi mi ha aiutato molto”.

Tante cose simili all’originale, ma anche alcune modifiche: “Ci siamo resi conto che mancava un personaggio femminile così abbiamo inserito la figura di Almerina- racconta l’illustratore-. Nel romanzo Buzzati si rivolge di continuo ai lettori e ai bambini e noi volevamo mantenere questo dialogo. Così abbiamo messo accanto alla figura del narratore questa ragazzina vivace e divertente, che dialoga con gli orsi e ci gioca”

Sono passati tanti anni da quando fu scritto questo racconto per bambini (era il 1945 appunto), eppure questa fiaba rimane attuale e lo dimostra il fatto che questa mattina alla proiezione per le scuole tantissimi bambini ridevano e applaudivano appassionandosi a questa storia. “E’ attuale come ogni grande classico- spiega Mattotti-. Riesce a rinnovarsi con il passare del tempo. Anche Pinocchio non tramonta mai e ne abbiamo avute mille versioni. D’altronde qui si affrontano temi universali come il rapporto tra l’uomo e la natura che può essere sia conflittuale che armonico, un padre che vede suo figlio trasformarsi, la sete del potere”.

E sui ragazzi conclude: “I nostri giovani sono abituati ad essere rimbambiti: non vanno a vedere film che portano alla riflessione, ma  vedono cose da giostra del luna park. Questo film invece fa pensare”.