È dal 2000 che il cinema piemontese ha trovato casa nel Piemonte Movie gLocal Film Festival e anche quest’anno l’appuntamento non mancherà, grazie all’edizione numero 15.

Il programma dei 5 giorni - dal 9 al 13 marzo al Movie, Cinema Massimo e Cinema Classico - racchiude più che mai lo spirito del festival: fare il punto della produzione regionale annuale dando visibilità ai film indipendenti che rischiano di non arrivare mai in sala e valorizzare i grandi professionisti del cinema piemontese creando un legame con il pubblico di quello stesso territorio, il tutto sostenuto degli ideali e dalla volontà dell’Associazione Piemonte Movie che da sempre organizza la rassegna.

Il traguardo raggiunto con questa 15a edizione verrà celebrato con un programma essenziale, ma significativo e fedele nel suo restituire uno spaccato della settima arte locale, proponendo al pubblico le 2 sezioni competitive Spazio Piemonte e Panoramica Doc - rispettivamente riservate a corti e documentari, 2 omaggi a riconosciuti registi come Claudio Caligari e Guido Chiesa che, partiti dal Piemonte hanno lasciato il segno nella cinematografia nazionale degli ultimi decenni, e 2 film in anteprima fuori concorso, ad aprire e chiudere il festival.

L’apertura della 15a edizione mercoledì 9 marzo, ore 20.45 al Cinema Massimo (Via Verdi 18) – sarà tenuta a battesimo da un film decisamente glocal: Venanzio Revolt. I miei primi 80 anni di cinema diretto da Fabrizio Dividi, Marta Evangelisti e Vincenzo Greco, che vede protagonista uno dei padri del cinema torinese, Lorenzo Ventavoli. Nel documentario, in anteprima assoluta, lo storico esercente e distributore si racconta, intervistato dal critico Steve Della Casa, attraverso episodi della sua vita e aneddoti legati ad alcuni degli artisti più importanti della storia del cinema, quali Buñuel, Bergman, De Sica, Truffaut e molti altri.

Domenica 13 marzo alle 21.30, dopo la premiazione, congederemo il pubblico di questa edizione con l’anteprima nazionale di Madeleine, lungometraggio girato in Piemonte dai registi Lorenzo Ceva Valla e Mario Garofalo, che dopo il World Film Festival di Bangkok e i festival di Sedona e di Dacca, approderà al Cinema Classico di Torino. Un film poetico cheracconta il rapporto tra genitori e figli nell’Italia di oggi, attraverso le vicende della piccola Madeleine e di Sophie, due sorelle italofrancesi costrette a fasi forza l’una con l’altra per superare le tante difficoltà che i presenteranno loro durante una torrida estate passata a casa della nonna.

Gli omaggi, realizzati con il Museo Nazionale del Cinema e ospitati nelle sale del Cinema Massimo, saranno un’occasione per mostrare la duplice anima del cinema piemontese: quella indipendente del regista di Arona, recentemente scomparso, Claudio Caligari e quella più eterogenea del torinese Guido Chiesa.

CLAUDIO CALIGARI. IL CORAGGIO DI FARE CINEMA

A Claudio Caligari il Piemonte Movie gLocal Film Festival dedicherà un omaggio dal titolo “Il coraggio di fare cinema”, curato da Gabriele Diverio ed Emanuele Tealdi, ispirato dalla passione per il cinema e della voglia di credere ostinatamente nei propri progetti, indipendentemente dagli ostacoli presenti sul cammino, che accomuna il nostro festival all’opera del regista nato nel 1948 ad Arona (Novara) e prematuramente scomparso lo scorso 26 maggio.

Dagli inizi negli ambienti del documentario di ricerca sociale intorno alla metà degli anni ‘70, Claudio Caligari approda al cinema di finzione nel 1983 realizzando, in oltre 30 anni di una carriera integra e senza compromessi, soli 3 lungometraggi. Caligari, uomo tutto d’un pezzo, non avvezzo a particolari compromessi, non si è mai defilato di fronte alle grandi responsabilità che l’impresa cinematografica richiede. Più volte ha espresso il desiderio di non realizzare un cinema di nicchia o underground. Il suo vero obiettivo era il cinema tout court, lo sguardo che si confronta (e si scontra) con il sistema industriale, lo sguardo che attraverso la solidità della narrazione sopravvive comunque al potere che inevitabilmente lo gestisce.

Ospite della prima serata dell’omaggio “Il coraggio di fare cinema” (venerdì 11 marzo alle 20.15, Cinema Massimo) sarà Luca Marinelli, protagonista dell’ultimo film di Caligari Non essere cattivo, che ha esordito con Saverio Costanzo in La solitudine dei numeri primi, nel 2010, e in questi giorni è in sala come villain di Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti. Presentato postumo alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia, Non essere cattivo è la storia di un’amicizia, profonda e malsana, tra Vittorio e Cesare (interpretato da Luca Marinelli, ruolo che gli è valso il Premio Francesco Pasinetti come Migliore Attore), ventenni figli del sottoproletariato, senza un senso da dare alle proprie vite. Si proseguirà poi con gli altri due lungometraggi, ripercorrendo a ritroso quella che è una sorta di trilogia dedicata ai loser delle periferie romane. Fu sul set de L’odore della notte (venerdì 11 marzo ore 22.30, Cinema Massimo) che Valerio Mastandrea e Claudio Caligari si conobbero e diedero vita a un rapporto professionale, ma soprattutto umano, tenuto in vita da una profonda stima reciproca. Su quel set Mastandrea interpretava Remo, giovane borgataro, di giorno poliziotto e di notte capo riconosciuto di una banda che toglie ai ricchi romani, con violenza e minacce, in nome di un riscatto sociale altrimenti irraggiungibile.

Dopo questa esperienza il rapporto tra i due è continuato, grazie al costante interesse di Mastandrea per i progetti di Caligari e ha ripreso la forma della collaborazione per il già citatoNon essere cattivo, che ha visto l’attore romano esporsi in prima persona per la realizzazione dello stesso film, nelle veci, per lui insolite, di produttore esecutivo.

Chiuderà infine l’omaggio Amore tossico (domenica 13 marzo ore 16.30, Cinema Massimo), i cui protagonisti, presi dalla strada, sono tossicodipendenti che passano la propria vita tra stupefacenti, litigi, tentativi di rapine e marchette compiute con il solo obiettivo di procurarsi una dose, incapaci di spezzare questo circolo vizioso. All’epoca il film – Premio Speciale alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia del 1983 – fece molto scalpore per la violenza di alcune scene e per il linguaggio crudo utilizzato dai suoi protagonisti.

OMAGGIO A GUIDO CHIESA. ECLETTICA

La carriera di Guido Chiesa, classe 1959, partito da Cambiano, paese dell’hinterland torinese, è l’insieme di diversi periodi artistici e personali: la sua passione per il cinema nasce nel 1977, in un liceo di Chieri, e ancora di più durante l’università dove si confronta con l’ambiente culturale torinese dei primi anni ’80, ma la sua voglia di mettersi dietro la macchina da presa lo porta negli Stati Uniti. Dopo aver lavorato sui set di registi come Amos Poe, Jim Jarmusch, Michael Cimino e altri ancora, arriva la sua prima occasione di firmare una regia con Black Harvest, cortometraggio del 1986 che segna anche il momento per Chiesa di tornare in Italia. Esordisce nel lungometraggio nel 1992 con Il caso Martello e da allora si è espresso trasversalmente con videoclip, documentari, drammi e commedie dal forte impianto narrativo, in un percorso eterogeneo e lineare allo stesso tempo.

Con l’omaggio “Eclettica” ripercorreremo le fasi della sua carriera, restituendone l’estrema varietà, specchio di un cineasta curioso e senza snobismo nei confronti di nessun tipo di cinema: Babylon. La paura è la migliore amica dell'uomo (giovedì 10 marzo, ore 16.00, Il Movie) film drammatico del 1994 che racconta di una giovane coppia torinese agli antipodi, che entra in crisi per l’imminente arrivo di un vecchio amico di lei; poi nel 2004 è la volta di Lavorare con lentezza (venerdì 11 marzo, ore 16.00, Il Movie), sulle vicende del movimento studentesco che ruotano attorno alla storica radio libera ‘Radio Alice’; fino all’ultimo Belli di papà (sabato 12 marzo, ore 15.00, Il Movie), successo in sala dello scorso autunno con Diego Abatantuono, sul rapporto padre-figli.

Guido Chiesa sarà ospite del festival per una serata (sabato 12 marzo, ore 20.30, Cinema Massimo) che sarà una carrellata di corti per raccontare al pubblico 30 anni di una filmografia eclettica, ma coerente. “Non c’è stata nessuna svolta.” racconta Guido Chiesa “Ma c’è un percorso, un’evoluzione nel mio modo di fare cinema, che si richiama sempre a una ricerca portata avanti fin dal primo film: la ricerca dell’autenticità nell’agire umano.” Dal primissimo Black Harvest a Fragole Celesti, lavoro dedicato alle pazienti dell’omonimo progetto della comunità terapeutica Fermata d’Autobus, l’appuntamento prosegue (sabato 12 marzo, ore 22.30, Cinema Massimo) con il documentario Le pere di Adamo, un'allegoria rivelatrice ed emozionante, che unisce le perturbazioni meteorologiche e il senso di chi vive qui e ora su questo pianeta.

Chiude l’omaggio a Chiesa, Io sono con te (domenica 13 marzo, 18.30 Cinema Massimo), un film storico sulla figura di Maria, donna e madre straordinaria nella sua fiducia e tenacia quotidiane, in un contesto difficile come era la Galilea di duemila anni fa, in cui le ribellioni sono all’ordine del giorno e il richiamo alla violenza e alla vendetta è come un’epidemia.

I concorsi Spazio Piemonte e Panoramica Doc dedicheranno attenzione al cinema del presente e a quello di domani, offrendo come sempre un’insostituibile vetrina ai giovani filmmaker piemontesi e ospitando proiezioni e dibattiti post film nella sala della Film Commission Torino Piemonte al Movie, Il Movie (Via Cagliari 40).

PANORAMICA DOC

Una rosa di 10 documentari piemontesi prodotti o distribuiti nel 2015, selezionati dal curatore Gabriele Diverio, gareggeranno in PANORAMICA DOC per essere sottoposti al parere della giuria composta da Giuseppe Gaudino (regista e Presidente di giuria), Guido Cravero (documentarista), François-Xavier Frantz (produttore), Susanna Gianandrea(organizzatrice culturale) e Marinella Bertolo (organizzatrice culturale), cui tocca il compito di assegnare il Premio Torèt Alberto Signetto (2.500 €).

8 film in concorso su 10 saranno una novità per il pubblico di cinefili torinesi, grazie a ben 3 anteprime assolute (Mio cugino è sindaco di New York di Vincenzo Lerose, Nicu di Riccardo Bianco, Maurizio Fedele e Vicino alla mia pelle di Sergio Fergnachino), 1 nazionale (The Lives of Mecca di Stefano Etter), 3 regionali (I ricordi del fiume di Gianluca e Massimiliano De Serio, L’equilibrio del cucchiaino di Adriano Sforzi, When We Talk About KGB di Maximilien Dejoie, Virginija Vareikytè) e 1 cittadina (Su campi avversi di Andrea Fenoglio, Matteo Tortone).

Le storie raccontate saranno intimi ritratti personali come quella autobiografica di Lucio Viglierchio, autore di Luce Mia; festose celebrazioni del diritto alla diversità come il Torino Mad Pride in Matti a cottimo di Mauro De Fazio e Simone Sandretti; assolute scoperte come la leggendaria vita di Alberto “Bertino” Sforzi, uno dei più grandi giocolieri del mondo; tessere dell’attualità sociale, come I ricordi del fiume di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio sul Platz di Torino, una delle baraccopoli più grandi d’Europa, o Su campi avversi di Andrea Fenoglio e Matteo Tortone che mostra il punto di vista dei migranti stagionali in cerca di lavoro contrapposto a quello del contadino, le cui le terre sono state espropriate proprio per accogliere quei migranti.

I film di Panoramica Doc vi accompagneranno inoltre in un viaggio dalla New York di The Lives of Mecca di Stefano Etter, dove ogni giorno alcune persone si ritrovano per sublimare i propri drammi giocando a handball; alle periferie di Chișinău (Moldavia) dove vive Nicu il ragazzino protagonista del film di Riccardo Bianco e Maurizio Fedele; passando per Berlino insieme a Federico, ragazzo autistico, e Mario, il suo educatore, ne Vicino alla mia pelle di Sergio Fergnachino; scoprendo le atrocità compiute dal KGB a Vilnius (Lituania) attraverso i ricordi di alcune delle vittime in When We Talk About KGB di Maximilien Dejoie e Virginija Vareikytè; e terminando il viaggio a Grassano (Matera) dove il regista Vincenzo Lerose immortala la storica visita di Bill de Blasio al proprio paese d’origine ne Mio cugino è sindaco di New York.

SPAZIO PIEMONTE

La sezione SPAZIO PIEMONTE presenta in concorso 31 cortometraggi regionali realizzati nel 2015, per mano di videomaker piemontesi, o di registi che hanno scelto il Piemonte come set o come luogo in cui stringere collaborazioni per realizzare le proprie opere, grazie al terreno fertile rappresentato dalle numerose realtà produttive che animano la nostra regione.

31 lavori finalisti tra i 136 iscritti che hanno partecipato a Too Short to Wait, la fase di selezione pubblica che si è svolta dal 9 al 14 febbraio, durante la quale anche gli spettatori hanno potuto scegliere i loro 10 corti preferiti. A questi si affiancano in competizione 20 film brevi selezionati delle curatrici della sezione Chiara Pellegrini e Roberta Pozza, oltre a un 31° titolo frutto della nuova collaborazione con SeeYouSound International Music Film Festival.

In tutto oltre 400 minuti di corti che passeranno in rassegna i più svariati generi della settima arte dall’horror alla commedia, dal dramma allo storico, dal documentario all’animazione, affrontate con l’approccio appassionato e sperimentale che il formato breve favorisce. Frammenti di storie su grande schermo e visioni del mondo peculiari che ritrovano spesso un filo conduttore nel raccontare il quotidiano.

Alla giuria presieduta dal regista Guido Chiesa e composta da Jacopo Chessa (Centro Nazionale del Cortometraggio), Antonella Frontani (giornalista), Luca Pacilio (giornalista e critico cinematografico) e Federico Altieri (ex dipendente Rear che fece scoppiare il caso Ken Loach) il compito di assegnare il Premio Torèt Miglior Cortometraggio (1.500 €), il Premio ODS - Miglior Attore, Premio ODS - Miglior Attrice e Miglior Corto d'Animazione. Inoltre le giurie speciali, partner del festival, selezioneranno i vincitori di Premio Machiavelli Music Publishing - Miglior Colonna Sonora, Premio Cinemaitaliano.info - Miglior Corto Documentario e Premio Scuola Holden - Miglior Sceneggiatura.