Non solo Il Grinta dei fratelli Coen. Il cinema americano continua a misurarsi con il suo genere prediletto, il western, e grazie a Gore Verbinski lo fa attraverso l'irresistibile Rango, camaleonte capitato nella sperduta e selvaggia Dirt (Polvere da noi) che ben presto sarà chiamato ad incarnare lo spirito dell'eroe, da troppo tempo assente in quell'arida cittadina: "L'animazione non è un genere, ma un mezzo straordinario che ti permette di rimanere costantemente sospeso tra la fantasia e il sogno - dice Verbinski -. E il recupero del western (che passa anche attraverso l'evocativa colonna sonora curata da Hans Zimmer, ndr) è stato in qualche modo un percorso naturale nel momento in cui abbiamo deciso di raccontare una storia incentrata su un insolito Don Chisciotte destinato a diventare leggenda, ambientata in un avamposto che potesse rappresentare il progredire della morte verso il mondo occidentale e che ruotasse intorno alla domanda 'Quando ci siamo arresi alla nostra individualità in nome del progresso e del benessere?'. Tutti elementi che, insieme alla caratterizzazione dei tanti personaggi secondari, ci hanno portato sul sentiero del western".
Basato su un racconto scritto dallo stesso Verbinski, insieme a James Ward Byrkit e John Logan (anche sceneggiatore), Rango sarà nelle nostre sale (circa 450) dall'11 marzo distribuito da Universal e vanta un cast di prim'ordine per quello che riguarda le voci originali dei personaggi, capitanate da Johnny Depp, già protagonsita per Verbinski nella celebre saga de I pirati dei Caraibi e prossimo a tornare sul set con lui per The Lone Ranger: "Johnny ormai è un vero amico - racconta ancora il regista - e tra di noi si è instaurato un rapporto singolare. Da parte mia c'è molto divertimento nello scoprire ogni volta cose inaspettate da un attore e lui si dimostra sempre molto coraggioso nella sperimentazione di cose nuove: la sfida di ogni regista dovrebbe essere proprio questa, in fin dei conti, tentare e testare altre strade e vedere se possono attrarre e sorprendere l'attore. Per quanto riguarda Rango, poi, con Depp abbiamo parlato per oltre tre anni dell'idea del camaleonte e tutto il resto, alla fine è stato quasi naturale che il personaggio venisse forgiato, disegnato su di lui". Oltre a Johnny Depp, fanno parte del cast di doppiatori anche Isla Fisher, Alfred Molina, Bill Nighy, Harry Dean Stanton, Ray Winstone, Timothy Olyphant e la giovane Abigail Breslin, qualche anno fa sorprendente protagonista di Little Miss Sunshine: "I film d'animazione aiutano a rimanere giovani - dice la giovane attrice - e prestare la voce al topolino Priscilla è stata un'esperienza fantastica, soprattutto perché, contrariamente al solito, insieme agli altri attori abbiamo doppiato simultaneamente il film, c'è stata reale interazione ed entrare nel personaggio è stato di sicuro più facile". Come sarà facile, per lo spettatore cinefilo, notare le innumerevoli citazioni sparse lungo tutto il corso del racconto, dal fugace accenno a Paura e delirio a Las Vegas alla tematica portante del film, quella dei loschi traffici che causano la drammatica carestia d'acqua per i cittadini di Dirt, direttamente riferita al Chinatown di Roman Polanski: "Ma Rango non è un film solo per cinefili - tiene a precisare Verbinski - e sono convinto che gli adolescenti lo ameranno anche senza conoscere tutti i riferimenti sparsi qua e là". E senza indossare gli occhialini per il 3D: "Durante la lavorazione del film c'è stato un momento in cui abbiamo preso in considerazione l'ipotesi di realizzarlo in 3D - dice ancora il regista - ma poi ci siamo accorti che a Rango non mancava nessun'altra dimensione. Certo, poteva essere una buona scusa per alzare i costi della produzione, chiedere più fondi. Ma era più essenziale così e in fin dei conti rimango convinto che il 3D sia solamente un trucchetto, uno stratagemma".