"Abbiamo scelto un cinema che ci aiuta a vivere". Con queste parole il direttore Luciano Barisone ha inaugurato la quarta edizione dell'Infinity Festival, manifestazione volta a esplorare il rapporto tra il cinema e la ricerca dello spirito, in programma ad Alba fino al 16 aprile. "Non viviamo se non crediamo in qualcosa - ha detto il presidente Paolo Pellegrini  - ecco perché i film selezionati rappresentano lo sforzo di una ricerca a livello artistico e personale degli elementi che ci ruotano attorno, sia nella dimensione laica che religiosa". In cartellone oltre cento opere provenienti da più di trenta paesi, "per affrontare il tema del confine nel suo significato più ampio, per dare un nuovo senso alla nostra vita e affinché cresca la ricerca di spiritualità" ha sottolineato padre Ottavio Fasano, dell'associazione per il festival del cinema spirituale. La manifestazione si è aperta con Il cinema che sapeva troppo – Previsioni sul futuro della tv, una raccolta di scene tratte dai film di Claude Chabrol, Ettore Scola, Martin Scorsese ed altri autori, capaci di anticipare profeticamente la difficile convivenza tra i due media. L'argomento è stato poi discusso in una tavola rotonda condotta dallo stesso direttore con Alessandra Comazzi, Giorgio Simonelli e Fabio Carlini. Con l'edizione 2005, L'Infinity Festival inaugura inoltre la collaborazione con la Rivista del cinematografo, presente nel ruolo speciale di partner e reporter. Ogni giorno nel nostro sito sarà possibile seguire in diretta gli sviluppi e le iniziative in programma, con anteprime, lezioni di cinema, critiche ai film in concorso ed interviste agli ospiti.