“Jesus Quintana è un mio personaggio, ispirato a una commedia che ho recitato a teatro a fine anni ‘80” rivela John Turturro, attore e regista di Jesus Rolls – Quintana è tornato, in preapertura alla Festa del Cinema di Roma e in sala dal 17 ottobre. “Ai fratelli Coen piacque molto e ci si ispirarono per una versione light ne Il Grande Lebowski”.

“Il film era invitato nella selezione ufficiale del festival” commenta entusiasta Antonio Monda, direttore della Festa del Cinema, “ma per una mera questione distributiva non ha potuto partecipare. Siamo fieri, comunque, di avere questo film intelligente, divertente e coraggioso in anteprima mondiale”.

Ispirato a I santissimi, film francese del 1974 di Bertrand Blier, a sua volta tratto dal suo romanzo omonimo, Jesus Rolls segna il ritorno di Quintana, direttamente dal mondo del Drugo, di cui costituisce l’atteso spin-off.

“Quella di Blier è una commedia libera sulla libertà. Il suo film celebra la generosità di chi è senza potere. Ci sono uomini senza speranza interessati alle donne, provano a capirle e falliscono, ciononostante continuano a provare” aggiunge Turturro. E prosegue: “Mi piaceva avere Bobby Cannavale nel team, proprio perché comprende questo gioco tra le parti. Il maschile che cade e si rialza e il femminile più in profondità”.

Cosa ne pensa, dunque, il co-protagonista Bobby Cannavale? “I nostri personaggi sono alla ricerca di qualcosa, non sappiamo cosa, non è nemmeno qualcosa di specifico, ma la cercano. È un’idea molto ottimista. E comunque,” conclude, “quando Turturro chiama io dico di sì, senza fare domande”.

Oltre a Bobby e John, entrambi di origini italiane, parola all’italianissima Simona Paggi, montatrice del film: “È la missione di due perdenti che parte da un incidente fisico e arriva a qualcosa di spirituale: un legame tra due uomini e tra loro due e le donne”, incarnate da Sonia Braga, Audrey Tautou e Susan Sarandon. “Insieme, tutti e tre possono capire molte cose su se stessi e sugli altri. È un processo che mi sta a cuore non solo come montatrice ma come donna”.

Ed è un processo che interessa anche la colonna sonora del film: “Molte emozioni si trovano tra le righe, come la vulnerabilità e la goffaggine, il romanticismo e la follia di Jesus e della sua famiglia” dichiara Emilie Simon, autrice delle musiche (La marcia dei pinguini). “Loro non perdono mai di vista i loro obiettivi e nemmeno io: ho cercato di rispecchiare tutto questo nei brani del film”.

“Quello di Turturro è un film che abbiamo seguito molto e una bellissima sorpresa” aggiunge Lucy De Crescenzo, di Europictures. “Una storia di sentimenti che ci tenevamo a distribuire qui, in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma, nell’Italia d’origine sia di John che di Bobby”.

“Jesus e Petey” conclude l’attore e regista, “Sono come Don Chisciotte e Sancio Panza: sono alla ricerca della libertà, vogliono vivere nel momento. È molto difficile, ma quando sei libero la scelta sta a te. È questo che intriga delle storia di libertà”.