Due attori per rappresentare due diversi aspetti di un unico personaggio: da un lato Pierfrancesco Favino, timido e impacciato, dall'altro Valerio Mastandrea, più spavaldo e disinibito. Sono loro i protagonisti del nuovo film degli inseparabili Paolo Genovese e Luca Miniero, Nessun messaggio in segreteria, interpretato anche da Carlo Delle Piane, Anna Falchi, Lorenza Indovina e dalla piccola Nicole Murgia. Il film - in uscita il 20 maggio distribuito da Moviemax - racconta la storia di Piero, giovane impiegato che vive nell'ombra, costretto a fare i conti con la sua forte timidezza. Un personaggio che cambia quando si innamora. Ce ne parla Genovese che ha presentato la commedia fuori concorso al festival EuropaCinema:  "Ad un certo punto della sua vita Piero si trasforma. E il cambiamento è così radicale che io e Luca abbiamo deciso di farlo percepire al pubblico anche fisicamente, ma non rinnovando banalmente il look dello stesso Favino, bensì inserendo un altro attore. Una scelta rischiosa perché gli spettatori tendono ad affezionarsi ad un volto, ma abbiamo voluto osare". Nel cercare di combattere la sua timidezza Piero è aiutato da Walter (Delle Piane), un pensionato 70enne con cui fa amicizia in un modo insolito. Un giorno Walter legge sul giornale che per ogni giovane che lavora c'è un anziano che sta in pensione. Deciso a trovare "il suo giovane", crede di riconoscerlo in Piero. "Sono due persone sole nonostante la differenza di età. Tra loro c'è un forte confronto/scontro generazionale - dice Genovese - La storia dell'articolo di giornale è vera. Quando lo lessi mi chiesi: cosa ne penserebbe un anziano? Io personalmente andrei a cercare il mio lavoratore. E così è nata l'idea di mettere in scena questa ricerca". La scelta di Favino nel ruolo dell'impacciato è stata più che voluta. "Abbiamo scritto il copione pensando a lui – dice il regista romano - E' stato bravissimo nell'esprimere la timidezza con la mimica di tutto il corpo, gli sguardi, i movimenti delle mani. Il suo alter ego naturale era Mastandrea che, con i suoi atteggiamenti disinvolti, è riuscito a mostrare tutta quella scioltezza di modi a cui Piero aspira, ma che alla fine capisce non essere sua". Protagonista femminile la bella Anna Falchi, in una veste inedita: un caschetto corto bruno per interpretare una spogliarellista che però non si mostra mai nuda. "Finalmente non mi hanno chiesto di spogliarmi, allora ho pensato di avercela fatta a smentire il luogo comune per cui una bella donna deve svestirsi". Lo conferma il regista: "La scelta della Falchi è stata una sfida. Per lei abbiamo voluto un look nuovo: capelli corti e vestiti sportivi come felpe e pantaloni larghi, in scene girate in interni – spiega Genovese -. Un cast eterogeneo arricchisce il film perché ognuno si esprime con il suo linguaggio particolare". Per il futuro Genovese, che nel cinema ha sempre lavorato con Miniero (nel 2001 hanno diretto Incantesimo napoletano), rivela di aver già pronta la sceneggiatura di un nuovo film: "Parlerà della famiglia, ma in un modo del tutto particolare". Nuovi progetti anche nel campo della pubblicità e della televisione, "Sto lavorando su una fiction per Canale 5", dice il regista.