Mancano poche ore alla fine della terza edizione del Festival di Roma ed è tempo di pronostici (chi vincerà?) e bilanci (come è andata?). Si punta sugli italiani - ben sei in concorso - per pescare il Marc'Aurelio d'oro del pubblico. I titoli più gettonati sono Galantuomini di Edoardo Winspeare e Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari, cantori entrambi della "dark side" della Puglia, tra donne d'onore e giovani bari. Tra gli "stranieri" in lizza la commedia brillante Easy Virtue, con Jessica Biel e Kristin Scott Thomas, il poliziesco Pride and Glory con le star Edward Norton e Colin Farrell, e i due francesi Aide toi, le ciel t'aidera di Francois Dupeyron (secondo molti il Pranzo di ferragosto d'oltralpe) e il surreale Le plaisir de Chanter di Ilan Duran Cohen. Rispetto all'anno scorso sono cambiate le modalità di giudizio: via la giuria popolare "condotta" da un regista di nome, spazio al pubblico del gratta e vota, spettatori dotati all'ingresso di una tesserina argentata sulla quale è possibile esprimere un voto da 1 a 5, prima di inserirle in una apposita macchinetta di elaborazione dati. A questa giuria digitalizzata se ne affiancherà una seconda, scelta appositamente dal Presidente Gian Luigi Rondi e composta esclusivamente da critici cinematografici che decreterà i "suoi" vincitori: il Marc'Aurelio d'oro (miglior film) e il Marc'Aurelio d'argento (miglior interprete maschile e femminile). Per il film vincitore - sia nel caso della scelta del pubblico che in quello della critica - è pronto un assegno da 75.000 euro. Per quanto riguarda gli attori i nomi che circolano in queste ore sono quelli del nostro Elio Germano (Il passato è una terra straniera) e di Bohdan Stupka (With A Warm Heart) tra i maschi, e di Felicité Wouassi (Aide toi, le ciel t'aidera) e Jessica Biel (Easy Virtue) tra le donne. Sul fronte bilanci pareri discordanti. A fronte di un numero di biglietti venduti maggiore rispetto alla passata edizione (dati diffusi dallo staff del festival), gli esercizi (dalla libreria agli stand dislocati in tutto l'Auditorium) lamentano un calo di presenze stimabile tra il 30 e il 50 per cento. Fanno eccezione i ristoratori, che non registrano cali. E sul futuro della kermesse c'è chi propone di cancellare la parola "internazionale" dal nome della rassegna per trasformarla in una rassegna locale, non concorrenziale rispetto a Venezia. Accanto a questa ipotesi ne circola un'altra, quella della valorizzazione del mercato (più soldi e più affari) che però, come sottolinea Giorgio Gosetti, responsabile della sezione "Cinema 2008" e "Business Street", non può prescindere "dal carattere internazionale della manifestazione, ovvero della presenza di star". Non mancano le polemiche infine sui biglietti omaggio ai politici in occasione delle anteprime più interessanti e alla latitanza del sindaco Alemanno per tutta la durata del Festival, di contro al presenzialismo di Veltroni nelle due passate edizioni. Tutte ipotesi e discorsi che andranno ripresi domani. Di certo c'è solo il finale di stasera: annunciato "sobrio", ma con i fuochi d'artificio! That's Roma.