Svelato il mistero Malick. Il film più atteso del concorso - The Tree of Life - è stato presentato stamattina alla stampa, accolto da applausi scroscianti e sonori fischi equamente divisi. Il regista, autore di capolavori quali I giorni del cielo e La sottile linea rossa, nonché vero e proprio fantasma del mondo del cinema - pochi privilegiati hanno avuto finora la fortuna d'incontrarlo, non i giornalisti comunque - sulla Croisette non si è presentato. Forfait ha dato anche Sean Penn, "bloccato ad Haiti", fanno sapere i produttori. Più interessato a promuovere Sorrentino, dicono fonti ufficiose.
C'è Brad Pitt invece, che Tree of Life lo ha anche prodotto, e che di Malick dice "è vivo e ogni tanto va anche al bagno. E' una persona che ama scherzare". Meno deve essersi divertito lui a interpretare un film dove non c'è mai stato un copione, e nel quale "le cose accadevano nel momento stesso in cui giravamo". Per lui, star abituata agli standard di lavorazione hollywoodiani, un'esperienza del tutto inedita: "Il passato mi ha dato tante cose positive - commenta l'attore - ma era arrivato il momento di provare strade nuove". Così si è ritrovato sulla via "maestra" di Terrence Malick, che gli ha cucito addosso il ruolo di un padre autoritario in una famiglia texana degli anni '50. I suoi insegnamenti ai tre figli maschi, improntati a un ruvido pragmatismo, sono agli antipodi rispetto a quelli impartiti dalla moglie (Jessica Chastain), basati sull'amore e la fede cristana. La morte del figlio prediletto, che avviene in circostanze mai chiarite dal film, costringerà i protagonisti a una messa in discussione delle proprie traiettore esistenziali e spirituali. Perno di questo ripensamento è il più grande dei tre figli, Jack, che Sean Penn interpreta da adulto.
Questa è l'esile linea narrativa - basata a quanto pare sull'esperienza biografica del regista - sulla quale Malick costruisce il suo albero di cinema puro, fatto di immagini suggestive e potenti sulla vita della natura e del cosmo, e sulla possibilità di evocare attraverso il montaggio una ritmica della creazione. Un film ascensionale questo Tree of Life perché, utilizzando la metafora dell'albero, cerca di risalire la china dell'esistenza fino a toccare - pardon, a mostrare - la presenza di Dio: "Solo un genio poteva raccontare la macro storia dell'universo attraverso la micro-storia familiare", sottolinea Pitt, che tuttavia non riconosce l'afflato cristiano dell'opera, ovvero non solo quello: "Abbiamo fatto molti dibattiti teologici per prepararlo, ma più che indirizzarsi ad un'unica religione, il film riflette una spiritualità universale".
The Tree of Life uscirà il 18 maggio in Italia, distribuito da 01 in 100 copie.