"Oggi tutti sanno chi sei grazie ai media, alle interviste, a Internet: lo strumento più grande a disposizione di ogni attore per sorprendere il pubblico è convincerlo, attraverso la recitazione, che in ogni nuovo film ci stia vedendo per la prima volta. L'esempio più ovvio che posso portare è quello di Heath Ledger, con il quale ho condiviso giorni di lavoro per Il cavaliere oscuro: era completamente libero, lo guardavo e provavo ad adeguarmi al suo livello. In quel film, il suo Joker ha sorpreso davvero tutti". Parola di Aaron Eckhart, oggi al Festival di Roma (nelle sale prossimamente con Videa CDE) per accompagnare, in Concorso, il dramma Rabbit Hole, diretto da John Cameron Mitchell, prodotto e interpretato anche da Nicole Kidman: "Nicole si è innamorata della pièce teatrale di David Lindsay-Abaire (vincitore del Pulitzer, poi sceneggiatore del film, ndr) - racconta l'attore - e mi ha chiamato per sapere se volevo interpretare con lei il film. Potevo mai dirle di no?...".
Dramma sull'elaborazione del lutto, incentrato sul rapporto tra Howie (Eckhart) e Becca (Nicole Kidman), coppia che da 8 mesi si confronta con la più atroce delle perdite, quella del figlioletto di 4 anni, Rabbit Hole è il terzo film diretto da Mitchell, dopo Hedwig - La diva con qualcosa in più e Shortbus, due film lontanissimi per tematiche, e toni, rispetto a quest'ultimo: "Il suo background era decisamente diverso, è vero - dice ancora Eckhart - ma dopo aver letto la sceneggiatura si è innamorato del copione e, soprattutto, in qualche modo si è ritrovato a condividere le sensazioni di quel dramma, visto che anni prima aveva perso un fratello molto piccolo. Sul set ha dimostrato una sensibilità fuori dal comune, mantenendo comunque altissima la concentrazione. Per noi poi è stato molto facile entrare in sintonia, visto che abbiamo realmente vissuto insieme nella stessa casa, a Long Island: io e Nicole Kidman dormivamo in camere separate, ovviamente, ma avevamo il bagno in comune...". Sarà servito anche quello, probabilmente, a far trovare la perfetta intesa tra i due attori? "La persona che recita con te è essenziale per valorizzare la tua performance - spiega Eckhart - e il pubblico percepisce sicuramente se stai lavorando davanti ad uno schermo o insieme ad un partner in carne ed ossa: è una questione di energia, di interazione, se non avessi avuto qualcosa dentro di me avrei in qualche modo svalorizzato anche la sorprendente performance di Nicole". Che non è la prima tra le bellissime dive con cui l'attore si è ritrovato a dividere la scena: "E' vero, ho lavorato con tantissime straordinarie attrici - ricorda Eckhart - e quando mi arrivano nuove sceneggiature la prima cosa che voglio sapere è chi sarà la protagonista", dice con un sorriso. "La donna ideale? Non saprei... Però ieri sera qui a Roma ho visto veramente delle donne bellissime...".