Trent’anni di Settimana Internazionale della Critica, sezione indipendente della Mostra di Venezia dedicata esclusivamente alle opere prime, che torna a Venezia dal 2 al 12 settembre. Non mancano le novità, illustrate oggi a Roma dal presidente del Sindacato critici Franco Montini e dal delegato generale della SIC Francesco di Pace: dalla nuova sigla, firmata dall’autore de L’arte della felicità Alessandro Rak, al film d’apertura, Orphans di Peter Mullan, che ritirerà il Premio Saturnia – SIC 30 Special Award quale migliore opera prima nella storia della sezione.

Le novità non finiscono qui: il 2 settembre pre-apertura affidata a Jia (The Family) del cinese trapiantato in Australia Liu Shumin, un’epica famigliare di 4 ore e 40’ che ha affascinato i selezionatori (con Di pace, Anna Maria Pasetti, Luca Pellegrini, Giuseppe Gariazzo e Nicola Falcinella, mentre in chiusura ci sarà Bagnoli Jungle di Antonio Capuano, che intorno all’ex fabbrica inquadra un mariuolo 50enne, un pensionato Italsider sugli 80 e un garzone di 18.

Sette, tradizionalmente, i film in Concorso, che concorrono a  due premi: quello del pubblico Pietro Barzisa e il Leone del Futuro, quest’ultimo insieme a tutti gli esordi in cartellone alla 72. Mostra. Ecco i titoli: il turco-greco Ana yurdu (Motherland) di Senem Tuzen; Kalo Pothi (The Black Hen) del nepalese Mon Bahadur Bham; Light Years dell’inglese Esther May Campbell, Montanha del portoghese Joao Salaviza, The Return di Green Zenga, proveniente da Singapore, e targato Australia-Vanuatu Tanna di Martin Butler e Bentley Dean.

Che manca? L’italiano. Banat (Il viaggio) di Adriano Valerio, che dopo il pluripremiato corto 37°4s esordisce al lungo dirigendo Edoardo Gabbriellini ed Elena Radonicich in una storia di immigrazione al contrario, con un agronomo italiano che cerca lavoro in Romania.