“La nostra generazione è cambiata nel modo di esprimere le emozioni, ogni cosa è sul piatto e forse le mostriamo anche troppo. Un tempo era il contrario, si era molto più rigidi e chiusi. Magari in futuro si troverà un terreno comune fra i due modi di essere”. Parola di Paul Cotter, regista di Bomber, pluripremiata commedia inglese che mette a confronto due generazioni con due diversi modi di manifestare i proprio sentimenti.
Un viaggio in Germania alla ricerca di un villaggio, bombardato da Alistair (ex pilota della Raf) durante la seconda guerra mondiale, che parte da una colpa mai espiata e da un voler saldare i conti con il passato per poi diventare un viaggio attraverso le relazioni e i sentimenti della coppia di ottantenni inglesi, Alistair (Benjamin Whitrow) e Valerie (Eileen Nicholas) e del figlio trentenne Ross (Shane Taylor). Al centro il rapporto padre-figlio e marito-moglie: un padre gelido e severo, un figlio sbandato che non ha ancora ben deciso cosa fare della propria vita e che sta perennemente al telefono con la fidanzata Leslie e una moglie-madre che non si sente più amata dal marito e che, guida in mano, vorrebbe andare a visitare il parco dei rododendri e Varsavia “perché c'è un bellissimo negozio di scarpe”.
“E' un film molto autobiografico, mio padre è come il padre di Ross, era un pilota bombardiere”, dice Paul Cotter, che ha preso spunto da un viaggio che fece insieme ai suoi genitori anni prima nel Nord Europa. E poi prosegue: “Non sono uno scrittore, ma un regista. Qui sono stato costretto a scrivere la sceneggiatura perché non avevo soldi. Per fortuna mi è risultato semplice perché è stato un po' come registrare discorsi già noti tra i miei genitori”.
29mila euro di budget, per “un film fatto in casa”, dice il regista, che ha girato in digitale senza alcun supporto, dando molta importanza ai personaggi e ai loro pensieri e facendo “di necessità virtù” o come dice il proverbio inglese: “Necessity is the mother of invention” (La necessità è la madre delle invenzioni).
Un'invenzione ben riuscita: ha vinto ben dodici premi come miglior film, miglior regia e migliori attori in festival di tutto il mondo, assicurandosi la distribuzione in Nord America, nonostante non sia mai stato distribuito in Inghilterra, paese d'origine del regista nato a Brighton. “Lo proposi alla Bbc nel 2009 piacque l'idea ma non lo vollero produrre”, racconta Paul Cotter che proprio per questo motivo fu costretto a ridurre il budget del film, ad accorciarlo e a girarlo con solo tre personaggi e una troupe ridotta al minimo (sette persone) e poi prosegue: “Mi sono sentito rifiutato dalla comunità britannica. Forse in Inghilterra non sono abituati a questo tipo di film, mentre in America li apprezzano, si pensi al successo che ha avuto Sideways. Gli inglesi amano i gangster, le commedie romantiche e i film storici. E io non avevo in mente questo tipo di storie”. Così a distanza di quattro anni, l'opera prima del regista inglese con un passato da geografo sui ghiacciai del Pakistan, arriva finalmente in sala (in Italia fu presentato al Torino Film Festival) con Distribuzione indipendente: “Non vedevo il film da due anni ed è stato veramente interessante rivederlo”, dice Paul Cotter che avendo pochissimi soldi si è ispirato anche al neorealismo di Ladri di biciclette. Finito in bancarotta, in seguito ha lavorato per programmi televisivi (Shameless, Being Human, Doctors per la Bbc), ma ha già scritto due sceneggiature e spera che una delle due vada presto in porto: un horror e una commedia agrodolce sullo stile di Bomber.