Si è inaugurata ieri sera a Torino la nuova edizione di CinemAmbiente, uno dei festival a tematica “verde” più longevi e importanti del panorama internazionale. In sei giorni saranno proiettati più di 100 film che saranno valutati da 7 giurie, tra cui quelle per il miglior documentario internazionale e nazionale e, novità di quest'anno, quella per il miglior mediometraggio internazionale.
“Siamo ormai dei teen-ager ed esattamente come i teen-ager ci sentiamo pieni di entusiasmo per questa nuova edizione”, dice Gaetano Capizzi, direttore artistico della manifestazione. Una manifestazione che, per il primo anno, sarà costretta a imporre l'ingresso a pagamento (3 Euro); “siamo certi che il pubblico non mancherà di sostenerci con il suo affetto, comprendendo che anche CinemAmbiente non può non risentire del difficile periodo economico che stiamo attraversando”.
Tra i lavori presenti nei prossimi giorni, segnaliamo l'unico italiano in concorso: Scorie in libertà. L'incredibile avventura del nucleare in Italia di Gianfranco Pannone, dedicato alla centrale di Latina costruita nel 1963. Ad aprire il festival e il concorso internazionale documentari è stato scelto Chasing Ice (USA, 2012, 75') di Jeff Orlowski, un'indagine tra i ghiacci del Polo Nord alla ricerca di conferme (o smentite) in merito al tema del cambiamento climatico e delle eventuali responsabilità umane.
La ricerca - durata cinque anni e tutt'ora in corso - è stata condotta dal fotografo di National Geographic James Balog, ideatore del progetto Extreme Ice Survey, il più complesso esperimento fotografico mai realizzato, capace di monitorare con la franchezza che solo le immagini possono garantire, l'effetiva scomparsa dei ghiacci. 23 punti di osservazione oggettivi che non avevano nessun altro obbiettivo se non quello di documentare con uno scatto all'ora la vita di secolari montagne ghiacciate. E la realtà dei fatti è che negli ultimi 10 anni i ghiacci di Groenlandia, Islanda e Alaska sono scomparsi in quantità maggiore rispetto a quanto successo nei precedenti 100 anni. Il maggiore responsabile? Gli altissimi livelli di emissione di Co2 nell'atmosfera. Constatazione drammatica e incontrovertibile. “C'è ancora gente scettica, convinta che si debbano fare delle ricerche. Ma non c'è nulla da scoprire. La realtà è questa”, spiega Balog. “Quando mostro i risultati della nostra ricerca, le persone comprendono quel che sta accadendo. I grafici e le statistiche non colpiscono la gente, ma mostra loro una zona di ghiaccio grande quanto l'intera isola di Manhattan che, letteralmente, scompare in poco più di 75 ore… e alla fine capiranno”. E il pubblico in sala è stato profondamente colpito dal momento più affascinante e al tempo stesso sconvolgente di Chasing Ice, tanto da accogliere regista e fotografo con una lunghissima standig ovation.