"L'approvazione del progetto Schermi di qualità testimonia l'attenzione del Ministero dei Beni culturali per il cinema". Così il presidente dell'Anec Paolo Protti ha voluto ringraziare la Direzione generale cinema e il dg Gaetano Blandini per il sostegno economico agli esercenti che valorizzino, promuovano e diffondano la produzione cinematografica italiana ed europea di elevato livello artistico e qualitativo. "Schermi di qualità" promossa da AGIS, ANEC, ACEC e FICE intende ampliare e migliorare l'iniziativa Centocittà, nata nel 2004 su iniziativa di Cinecittà Holding e delle associazione degli esercenti, per aiutare il cinema di qualità europeo e le sale tradizionali. Un progetto che - sottolinea Protti - "nasce in un momento positivo per il cinema italiano: il primo trimestre del 2006 vede nella classifica degli incassi una massiccia presenza di pellicole nazionali come non accadeva da tempo". Da gennaio a marzo 2006 la quota al botteghino dei film italiani è del 33 % e quella europea raggiunge il 53 % contro il 43 % degli Stati Uniti. Non solo, il podio è di esclusiva pertinenza italiana con Il mio miglior nemico di Carlo Verdone, Notte prima degli esami di Fausto Brizzi e Ti amo in tutte le lingue del mondo di Leonardo Pieraccioni e in top 10 compaiono pure il sequel Eccezzziunale veramente (sesto) e Natale a Miami (settimo). Uno scenario lusinghiero - concordano Protti e Blandini - "ma minacciato da una situazione globale che mette in discussione la centralità della sala per la fruizione del film". A differenza di Centocittà, che si indirizzava alle sale (100 nel 2004 e 122 nel 2005) operanti in comuni fino a 150.000 abitanti, Schermi di qualità è rivolto a tutte le sale cinematografiche italiane che programmino film dichiarati d'essai di nazionalità italiana e comunitaria nel periodo dal 1° aprile 2006 al 31 marzo 2007. Ad oggi, la scadenza è fissata per il 15 aprile, sono 192 in comuni con meno di 40.000 abitanti, 185 in comuni con abitanti compresi tra 40.000 e 250.000 e 117 in comuni con più di 250.000 abitanti, le sale che hanno fatto domanda di adesione all'iniziativa. "La Direzione generale cinema - dice Blandini, che ha evidenziato gli sforzi di "trasparenza" del Ministero - effettuerà controlli a tappeto per assicurarsi che le sale abbiano effettivamente rispettato i parametri fissati da Schermi di qualità". Ovvero, 100, 150 e 200 giornate minime annue di programmazione di film d'essai europei e italiani per le tre categorie di sale di cui sopra; la programmazione esclusiva: chi rispetterà queste clausole potrà beneficiare di un fondo ministeriale che ammonta complessivamente a tre milioni di euro. Soddisfatti per l'iniziativa sono Walter Dinoia, presidente della federazione dei cinema d'essai, e Francesco Giraldo, segretario genearale dell'associazione degli esercenti cattolici. Giraldo, sottolineando il buono stato di salute delle circa mille sale della comunità, rileva un potenziale punto critico di Schermi di qualità, ovvero "la scarsità delle copie in cui vengono stampati i film che non permette ai singoli esercenti di programmare il titolo richiesto". "Perché - conclude - l'esercizio è l'unico settore commerciale in cui la domanda supera l'offerta". Un'offerta di cinema di qualità comunitario che prossimamente potrà contare su titoli quali Volver di Pedro Almodovar, Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio e l'opera prima di Kim Rossi Stuart Anche libero va bene.