(Adnkronos/Cinematografo.it) - "Studiando la storia delle Crociate non possiamo non notare similitudini con quello che accade oggi in Medio Oriente e ci rendiamo conto che non abbiamo imparato nulla, continuiamo a perpetuare quel che è successo. Ma sul futuro sono moderatamente ottimista: mi piacerebbe una ritorno ai valori fondamentali". Ridley Scott è a Roma per presentare Le crociate, il kolossal che uscirà nelle sale di tutto il mondo il 6 maggio e in Italia sarà distribuito da Medusa. Nel film il regista inglese affronta uno dei temi più scottanti della storia del cristianesimo: il periodo che intercorre tra la Seconda e la Terza Crociata quando sembrava che fosse possibile una convivenza pacifica tra musulmani e cristiani in Terra Santa. Protagonista è Balian, interpretato da Orlando Bloom, un maniscalco che, dopo l'incontro con il padre Godfrey (Liam Neeson), decide di diventare un cavaliere e di andare a Gerusalemme dove regna una fragile pace raggiunta grazie agli sforzi del suo illuminato re cristiano, Baldwin IV, e alla moderazione del leggendario guerriero mussulmano Saladino. Nel cast, oltre a Orlando Bloom e Liam Neeson, ci sono anche Eva Green (già vista in The dreamers di Bernardo Bertolucci), Jeremy Irons e Ghassan Massoud. "Il film - spiega Scott - parla di tolleranza, del superamento delle due culture, quella europea e quella musulmana, ciascuna lascia qualcosa nell'altra. Mantenere la propria fede significa rispettare tutte le altre fedi". Tra battaglie sanguinose e atrocità, ne Le Crociane affiorano anche buoni sentimenti. "Siamo tutti forse troppo politicamente corretti oggi - dice ancora il regista - ma il fatto è che alla base del film c'è stato un forte idealismo e anche il Saladino è stato rappresentato in modo romantico". Ad accompagnare il regista all'incontro di questa mattina c'era anche la Green, che interpreta Sybilla, sorella del Re Baldwin e amante di Balian: "E' un personaggio raro da trovare - spiega l'attrice - una donna con diverse personalità, sensibile, frustrata, non ha rispetto per il marito e per la sua sete di potere, è attratta da Balian e si comporta da donna moderna seducendolo con l'audacia di un uomo. Decide di rinunciare al suo ruolo di regina di un popolo per essere regina di se stessa".  Il prossimo film di Scott s'intitolerà A Good Year e racconterà la storia di un londinese che si trasferisce in Provenza dopo aver ereditato un vigneto. "Ho una certa esperienza in materia - spiega il regista - ho un vigneto da 14 anni e ho imparato che è sempre bene parlare di argomenti che si conoscono bene. Ma è una commedia che parla anche di xenofobia perché gli inglesi, come anche i francesi e gli italiani, sono xenofobi". La chiusura è improntata però all'ottimismo: "Ho seguito in televisione i funerali del Papa e ho visto tra i tanti giovani integrità, fede e religione".