Dimenticate il cross-over in due episodi in cui Alien e Predator si affrontano in uno scontro al vertice tra miti della fantascienza. Ora si torna sotto i riflettori ognuno per conto proprio. La 20th Century Fox ha decretato il rilancio delle saghe sci-fi che negli anni '80-'90 fecero sfaceli al botteghino. E in attesa di sapere se partirà un episodio n. 5 di Alien o un prequel, eventualità paventata dai vertici della Fox, a patto che ci sia Ridley Scott, il semaforo verde è già scattato per Predators, nelle sale da domani, 14 luglio. Creatura aliena dalla struttura antropomorfa, Predator ha avuto origini meno nobili del cugino Alien, che arrivato sul grande schermo nel 1979 con la regia di Scott e Sigourney Weaver protagonista, ha riempito le pagine dei critici grazie alla paura dell'ignoto, suscitata dalle atmosfere cupe, e tanti temi metaforizzati come solitudine, maternità, e fobia da contagio: con un organismo che si sviluppa all'interno di un corpo, cibandosene, fino ad ucciderlo. Meno pretenzioso, Predator strizza invece l'occhio all'action movie e non al fanta-horror. Connotazione chiara fin dal primo film, quel Predator del 1987 in cui John McTiernan, regista pure di Die Hard, dirige un già famoso Arnold Schwarzenegger, in una serie di combattimenti contro la creatura aliena. L'ex culturista che interpreta un agente CIA, finisce per uccidere Predator.
Proprio da questa sconfitta nasce il plot alla base di Predators, il nuovo episodio, che dovrebbe corrispondere ad un terzo capitolo, ma che la Fox promuove come fosse un reboot della serie, puntando ad azzerare il poco riuscito Predator 2, con Danny Glover protagonista. Predators, il cui titolo vuole omaggiare il secondo capitolo di Alien (quell'Aliens diretto da James Cameron) e al contempo, con il plurale, indicare la presenza massiccia di creature aliene, è prodotto da Robert Rodriguez sulla base di un plot scritto da lui.
Il film si preannuncia violentissimo e molto originale nella scelta del cast. Niente montagne di muscoli ma una squadra variegata capitanata da un interprete, Adrien Brody, che con l'action non ha niente a che spartire. Premio Oscar per Il pianista, Brody - che ha già dato l'adesione per tornare in ipotetici episodi futuri della saga - veste i panni di Royce, un mercenario rapito dai Predator e portato sul loro pianeta, dove troverà un gruppo di borderline come lui. C'è Danny Trejo (Machete), attore amatissimo da Rodriguez, nei panni di un esponente del cartello della droga messicano, Topher Grace, un dottore caduto in disgrazia, e la bella Alice Braga, agente operativo CIA. Costretti a fare squadra, i combattenti scoprono di trovarsi sul pianeta per essere studiati e cacciati dai Predator: le creature hanno selezionato gli esseri umani più pericolosi e in gamba per carpirne le tattiche di lotta e scongiurare la morte di altri alieni per mano umana. Ad aiutare il gruppo di combattenti anche Laurence Fishburne, ex soldato che sfugge ai Predator nascondendosi nelle grotte del pianeta.

Da McTiernan a Nimród Antal
Diretto da Nimród Antal, regista dell'horror Vacancy e dell'action Blindato, voluto dal produttore Robert Rodriguez, Predators è un film che mira a rivitalizzare il franchise mescolando ingredienti più vintage che moderni. La sceneggiatura è stata realizzata sulla base di un trattamento scritto 16 anni fa da Rodriguez e vuole rimarcare il concetto di “homo homini lupus” già tratteggiato da McTiernan. Rodriguez punta ad ampliare l'universo delle creature con nuovi alieni realizzati non al Pc, ma sui bozzetti dal mago degli effetti visivi Stan Winston, a cui si deve il Predator originale (che deve il suo tratto più distintivo, le grandi mascelle, a un suggerimento di Cameron). Ma la computer grafica è ridotta all'osso anche per le ambientazioni: parte delle riprese sono state effettuate alle Hawaii, dove non manca la vegetazione fitta, simile a quella di una giungla. Peccato sia sfumato il cameo di Schwarzanegger: sarebbe stato il tocco finale di questa operazione che vuole rifare il trucco a Predator con un tuffo nel passato.