Che fosse brava era risaputo, ma questa volta si è superata: Charlize Theron non è mai stata così in sintonia con un personaggio, come con Mavis in Young Adult. Quarto film di Jason Reitman (Juno, Up in the Air), passato ieri sera al festival nella sezione Berlinale speciale e dal 9 marzo nelle nostre sale. Merito del tocco di Reitman, o dello script di Diablo Cody (Oscar per Juno), o di una storia irresistibile.
Sta di fatto che il risultato è impressionante: Mavis è una che rimane impressa. Non per bellezza o simpatia, tutt'altro: la Young Adult del titolo è una scrittrice in carriera (in realtà gosth writer), divorziata, bellissima e all'ultimo stadio dell'alcolismo, narcisista e indipendente (leggi: incapace di relazioni sentimentali durature, se non con un volpino). Un giorno le arriva una notizia: Buddy (Patrick Wilson) ha avuto una bambina. Così  pianta tutto e per rivederlo torna nella cittadina, che ha abbandonato anni prima in cerca del successo. Ma Buddy è una fiamma del liceo che a stento di ricorda di lei, ed è sposato e fresco di bebè, però a lei non importa ed elabora un piano B. A fare da grillo parlante un ammiratore del college (Patton Oswalt), su cui Mavis riversa confidenze e frustrazioni. "E' una manipolatrice - dice Reitman a Berlino per la promozione del film -. Quando Diablo Cody mi ha mandato lo script ho riconosciuto subito Mavis.  Mi ha ricordato persone che frequento, amici, e anche qualcosa di me stesso".
Assente a Berlino per un contrattempo improvviso, la Theron ha raccontato in più di un'occasione quanto fosse stata contenta di aver interpretato Mavis e soprattutto di aver lavorato con Reitman. "E' incredibile - continua il regista -. Ci siamo trovati d'accordo su tutto, io non amo fare le prove, preferisco filmare il processo e catturare l'istinto dell'attore, Charlize non ha  paura di calarsi nella parte. Anzi, si è concentrata totalmente su Mavis, osservando gli altri e rielaborando pensieri, azioni, nevrosi. Non abbiamo mai avuto discussioni o divergenze su come dovesse essere il personaggio".
A Berlino, con Reitman c'è Patton Oswalt, professione comico, qui un po' amaro, e spalla di Charlize: "La mia era una parte difficile (nella finzione Patton è storpio a causa di un episodio di bullismo), soprattutto nell'interazione con Charlize, la donna che tutti vorremmo e io specialmente! Quando ho visto il film sono rimasto sorpreso: Jason ha fatto davvero un lavoro enorme per preservare lo spirito dello script di Diablo. Quanto a Mavis, ne è pieno il mondo e non è questione di sesso, ossia femmine o maschi. Nessuno vuole crescere e prendersi responsabilità o fardelli ingombranti. E come succede a Mavis, le persone non cambiano. Ritornano a fare sempre gli stessi errori". Ecco perchè la fine è tanto azzeccata, vedere per credere.