Lunedì 17 giugno a Pesaro Film Festival si apre con le lezioni di storia del cinema di Federico Rossin, dedicate quest’anno ai Femminismi. Primo di quattro appuntamenti, oggi dedicato alla “Solitudine femminile” con tre opere sessantottine: Saute ma ville di Chantal Akerman, Soli-trac di Gina Pane e Deux Fois di Jackie Raynal. Il tutto preceduto da un omaggio a Barbara Hammer, leggendaria regista femminista scomparsa proprio quest'’anno, con la proiezione del suo Sisters (1973).

Inaugurata anche la sezione Satellite, dedicata agli “ufo” del cinema italiano: opere di registi nostrani che non trovano distribuzione per il loro carattere sperimentale e “fuori formato”: Non c’è nessuna Dark Side, di Erik Negro, è il primo film mostrato per la categoria.

Apre anche la personale sulla cineasta sperimentale statunitense Lee Anne Schmitt, che presenta al pubblico cinque dei suoi lavori, dal debutto con Las Vegas al recente The Farnsworth Scores. Ainoha, yo no soy esa di Carolina Astudillo Muñoz inaugura invece il focus sul cinema spagnolo contemporaneo.

In serata, grande attesa per l’anteprima mondiale del film di Massimiliano Pacifico, Gelsomina Verde: la storia vera della ragazza che, per aver frequentato un camorrista, è stata vittima di una ritorsione, torturata e uccisa a soli 22 anni.

Contemporaneamente, il primo film del Concorso Pesaro Nuovo Cinema: Bring Me the Head of Carmen M. di Felipe Braganca e Catarina Wallenstein, preceduto dalla proiezione speciale di La terra strema, in omaggio dei 25 anni di Emergency.

L'ultimo capodanno, di Marco Risi (1998)

Nella giornata di martedì 18 giugno, il primo appuntamento al Centro Arti Visive con il progetto sull’archivio storico della Mostra, cui seguirà l’incontro A cosa serve il cinema? con tutti gli ospiti della sezione Satellite. A partire da domani, ogni giorno sarà anche proiettato materiale dalle 40 ore di inediti di Alberto Grifi, a cura dell’Associazione Albergo Grifi e del CSC.

Sempre di martedì esordiscono gli sguardi russi femminili, con Engineer Fedorovic. A seguire, secondo incontro con Lee Anne Schmitt e, in Sala Pasolini, la seconda lezione di Femminismi con The Song of the Shirt. Appuntamento con la sezione Satellite, poi, con la proiezione di cinque cortometraggi accomunati dal cosiddetto “effetto Vertigo”.

Secondo film in concorso a Pesaro, il giapponese The Kamagasaki Cauldron War di Leo Sato, che, con un approccio quasi documentaristico, racconta uno dei quartieri ‘invisibili’ di Osaka e la sua comunità, in programma alle 17.30. Alle 21.00, invece, L’ultimo capodanno di Marco Risi, dedicato al cinema di genere italiano, con il regista presente a introdurre l’opera. Infine, continua l’omaggio a Fuori Orario, con la proiezione di Garoto (2015) di Julio Bressane.

Continuano con Elizaveta Stišhova gli sguardi femminili russi: la regista presenterà la sua opera prima, Suleiman Mountain, in bilico tra antiche tradizioni e vita contemporanea. Per Cinema in spiaggia, appuntamento alle 21.30 con Lina Wertmuller, fresca di annuncio dell’Oscar alla carriera, e Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto. A mezzanotte, in scena Onda, nel cosmo dell’occhio, con musiche di Marco Fagotti, pattern ritmici di Luca Fagotti e immagini a cura di La Camera Ardente per il festival audiovisivo “Il Muro del Suono”.