A concludere l’edizione di Pesaro57, sabato 26, la presenza di Liliana Cavani, le cui pellicole sono state proiettate nel corso delle varie giornate di festival. Dedicate a lei la tavola rotonda durante la mattinata e la proiezione serale della versione restaurata e integrale di Al di là del bene e del male. Tanti, e complessi, i temi che la regista ha affrontato con i numerosi ospiti presenti durante la matinée (tra cui il fidato collaboratore Italo Moscati).

Si è discusso del concetto di cinema legato alla Storia, “il cinema è il mio modo di giocare da adulta impegnandomi con la storia, la storia ce l’abbiamo tutta sulle spalle, ci viviamo dentro, dimenticare non conviene a nessuno”, ha dichiarato Cavani, affrontando anche il tema dell’educazione scolastica.

Liliana Cavani - Foto Luigi Angelucci

Di grande interesse anche il dibattito sviluppatosi sull’idea di fraternitas e sulla figura di San Francesco, che la regista ha esplorato nel corso di ben tre film girati tra 1966 e 2014. “Serve una coscienza sociale che non c’è. San Francesco porta a riflettere su questa fraternità, è il più importante intellettuale della storia italiana insieme a Dante” ha espresso la regista, estremamente affascinata sia dalla figura di San Francesco che da quella di Santa Chiara.

A concludere la tavola rotonda un confronto sulla censura, che più volte ha impedito la visione integrale dei suoi film (è il caso di Al di là del bene e del male, ma anche di Galileo), “realizzare una censura è difficilissimo, bisogna stare attenti in un paese civile, ragioniamoci sopra”, ha ammonito Cavani, per cui la censura rischia spesso di scadere nel ridicolo e non rappresenta un ufficio all’altezza della sua funzione.

 

In serata sono stati annunciati tutti i premi di Pesaro57. Il cortometraggio A banana tree is no coincidence, realizzato dalla giovanissima regista argentina Luiza Gonçalves (classe 1997), si è aggiudicato il premio Lino Miccichè per il miglior film del Concorso Pesaro Nuovo Cinema “perché racconta una storia delicata e significativa, di grande capacità espressiva, grazia, intelligenza e ironia. Un film breve, ma vitale e generoso.” La giuria, composta dal regista Walter Fasano, dall’attore e regista Edoardo Gabbriellini e dalla scrittrice Eleonora Marangoni, ha anche assegnato una menzione speciale al film del regista georgiano Alexandre Koberidze What we do when we look at the sky? “per il suo sguardo rivelatore e per l’invito semplice e potente a cercare lo straordinario nella vita di tutti i giorni.”

 

La giuria giovani, coordinata da Pierpaolo De Sanctis, ha premiato invece One thousand and one attempts to be an ocean, corto della giovane autrice cinese Yuyan Wang, “per la forza del suo movimento ondulatorio, violento e ipnotico, capace di farci sprofondare in un mondo in cui la componente umana si fonde con quella artificiale. Per l’efficacia dello stile, in grado di travolgere lo spettatore come un’onda multisensoriale, attraverso un montaggio vorticoso e una colonna sonora minimale.” Due le menzioni speciali: a This day won’t last di Mouaad El Salem e a Edna di Eryk Rocha.

 

Sono stati annunciati anche i premi delle sezioni collaterali del festival. Il Premio del pubblico, assegnato attraverso la piattaforma MyMovies, - dove è stata presentata una selezione di dieci film del festival -, ha decretato vincitore The nightwalk dell’italiano Adriano Valerio (autore di Banat-Il viaggio). La prima edizione del concorso VEDOMUSICA, dedicato ai videoclip musicali, ha visto la vittoria del videoclip È bello perdersi – Extraliscio, girato da Elisabetta Sgarbi. All’interno del concorso (Ri)montaggi, rivolto ai video essay, è stato premiato Stairs di Adele Insardà.