“Il lavoro di quest’edizione è davvero straordinario. Sono aumentate sia le sezioni che gli spazi della città dedicati al Festival di Pesaro”. A parlare è Daniele Vimini, il vicesindaco di Pesaro, alla presentazione della 55esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, che si svolgerà nella città marchigiana dal 15 al 22 giugno.

Diretto da Pedro Armocida (che ha ricordato anche Pietro Coccia, fotografo recentemente scomparso), il festival vuole “dare una panoramica, il più possibile allargata, agli spettatori in modo tale che si possano confrontare con opere provenienti da tutto il mondo proiettate nei loro formati originali”. Per cui spazio alla pellicola, al 35mm, al 16mm e al Super8, e al cinema non solo in piazza, ma anche in spiaggia: “per prendere un pubblico più ampio in modo meno istituzionale e per andare incontro anche ai turisti”.

Si apre con Butch Cassidy (1969) di George Roy Hill con Paul Newman e Robert Redford, il “buddy movie” per antonomasia, sarà proiettato in Piazza del Popolo a cinquant’anni dalla sua uscita. Si prosegue poi con il concorso internazionale con film provenienti da tutte le parti del mondo. Sette le opere in gara, nessuna italiana.

“Ho un atteggiamento laico e quest’anno non sono stati prodotti film italiani tali da essere inseriti nella competizione ufficiale. Il concorso non è qualcosa di preordinato, non c’è un filo rosso, ma c’è una comunanza di sguardi”, dice Armocida, le cui linee del programma seguono quelle editoriali del comitato scientifico composto dal presidente Bruno Torri, Laura Buffoni, Andrea Minuz, Mauro Santini, Boris Sollazzo, Gianmarco Torri e quest’anno anche Walter Veltroni. I film in lizza saranno giudicati da due giurie: quella professionale composta da Olimpia Carlisi, Amir Naderi e Andrea Sartoretti e quella degli studenti.

In cartellone anche la sezione Satellite. Visioni per il cinema futuro, tutta dedicata al cinema italiano extra-industriale e composta da opere prime e inediti. Quest’anno ci sarà poi una retrospettiva sul cinema di genere, che sarà accompagnata dalla monografia Ieri, oggi e domani. Il cinema di genere in Italia, curata da Boris Sollazzo e Pedro Armocida ed edita da Marsilio.

In anteprima mondiale saranno proiettati: White Flowers di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani, Gelsomina verde di Massimiliano Pacifico e Adriano Aprà Autoritratto di Pasquale Misuraca. In anteprima italiana, Rasendes Grün mit Pferden di Ute Aurand. Un omaggio a Notre-Dame con

Nuestra Señora de Paris di Teo Hernandez (1981-1982). E per i venticinque anni di Emergency: La terra strema di Federico Greco.

La Mostra ricorderà Bernardo Bertolucci con un omaggio che racchiude tutte le sue partecipazioni al festival a partire dagli anni ’60 e si richiamerà alla memoria anche la straordinaria figura della cineasta Barbara Hammer, pioniera del cinema lesbico, scomparsa recentemente a New York all’età di 80 anni, con il suo film del 1973 dal titolo Sisters.

Mentre il nuovo componente del comitato scientifico Walter Veltroni ‘debutterà’ con una serie di incontri «FuoriCinema» con personalità del mondo del giornalismo e dello spettacolo: Giovanni Floris (20 giugno) e Lino Banfi (21 giugno).

Ci sarà poi una personale sull’artista e cineasta statunitense Lee Anne Schmitt, un omaggio in collaborazione con Rai 3 alla trasmissione televisiva notturna Fuori Orario, che compie trent’anni, e un focus sul cinema spagnolo contemporaneo declinato al femminile, con la collaborazione dell’Instituto Cervantes di Roma e il festival “Margenes” e “Mujeres de Cine” e il sostegno di AC/E, con cinque titoli degli ultimi due anni, inediti in Italia, con i quali hanno debuttato interessanti registe.

Non solo la Spagna, anche il cinema russo contemporaneo sarà protagonista del festival con una sezione di opere dirette da registe. E, in più, torneranno le lezioni di storia di Federico Rossin alle prese con una retrospettiva che vuole riscoprire il cinema femminista dal 1968 al 1978 e Claudio Caldini, uno dei massimi registi sperimentali argentini, sarà ospite del festival.

Un ruolo importante sarà poi ricoperto dall’animazione italiana per la sezione Corti in Mostra – Animatori italiani oggi e da una personale sul lavoro di Roberto Catani, anche lui sarà ospite del festival.

Dulcis in fundo, Tutto Grifi al Centro Arti Visive: per la prima volta integralmente tutti i materiali video analogici realizzati da Alberto Grifi insieme ad altri tra il 1976 e il 1977.

“E’ un programma stimolante e interessante, una montagna russa di cinema e non vedo l’ora di cominciare il mio lavoro di giurato”, dice l’attore Andrea Sartoretti. E l’altra giurata, l’attrice Olimpia Carlisi conclude: “Sono molto felice di partecipare. La mia sarà una scelta fatta con il cuore”.