Entra nel vivo la 54a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro. Dopo l’apertura di sabato scorso con la proiezione in Piazza del Popolo di Hollywood Party, per festeggiare i cinquant’anni del capolavoro di Blake Edwards interpretato da un indimenticabile Peter Sellers, ieri sera è stato invece protagonista il cinema italiano. Ha infatti avuto inizio l’evento speciale di quest’anno, dedicato al cinema italiano al femminile.

Ad aprire la sezione, l’ultimo film di Francesca Comencini, Amori che non sanno stare al mondo, e ad accompagnare la pellicola al festival è stata la protagonista Lucia Mascino. “Tornare nella mia terra è sempre bellissimo”, ha esordito l’attrice anconetana che, al momento, è impegnata su numerosi fronti. La Mascino, davanti alla colma platea della piazza pesarese, ha poi parlato del suo personaggio: “Per interpretare questo ruolo mi sono ispirata a Totò e a Isabelle Adjani di Adele H. La mia è una figura femminile coraggiosa, tratta da una storia vera. Una donna che per una volta non è una vittima ma che, al contrario, con audacia e veemenza fa dei suoi difetti il suo punto di forza per uscire da una situazione complessa. Non la definirei tanto una donna impegnata, quanto impegnativa”.

Se l’accoglienza della città alla Mostra è risultata a dir poco calorosa nelle prime due serate del Cinema in piazza, lo stesso si può dire anche per la grande novità di questa edizione: il cinema in spiaggia. Nella suggestiva atmosfera della riviera adriatica, sono stati proiettati nel weekend due capolavori del passato come Il sorpasso di Dino Risi e La ragazza con la valigia di Valerio Zurlini: sedie, sdraio, un proiettore in pellicola che ha illuminato lo schermo posto in riva al mare e un foltissimo pubblico a godersi lo spettacolo.

E in attesa di domani, quando inizieranno i consueti incontri mattutini con approfondimenti, tavole rotonde e dibattiti sul cinema contemporaneo, comincia oggi il concorso con la presentazione di Los años azules (2017), coraggioso esordio della messicana Sofìa Gomez Córdova, che affronta un dramma generazionale vissuto da cinque giovani protagonisti che vivono la difficile realtà di provincia.

Accanto al “nuovo cinema”, continuano gli omaggi al passato, fondamentali, come da tradizione della Mostra, per approcciarsi al cinema di oggi e a quello del futuro. Il primo è quello a Carmelo Bene e al suo Nostra Signora dei Turchi, che da oggi verrà proiettato in loop al Centro Arti Visive – Pescheria nella sua forma originaria (660 minuti); il secondo è quello dedicato a Carlo Delle Piane, per celebrare i suoi settant’anni di carriera.

“Credo che in Italia non ci sia nessuno come me, magari in America sì, ma in Italia certamente no. Mi sento davvero fortunato” – ha confessato l’interprete parlando del suo percorso professionale. Un percorso iniziato da giovanissimo e che ancora non vuole sapere di fermarsi. Infatti, Delle Piane presenterà questa sera a Pesaro la sua ultima fatica, Chi salverà le rose.

“Non abbiamo trovato un distributore, eppure il film merita tanto. L’unica kermesse importante che lo ha accolto, senza volere nulla in cambio, è stata quella pesarese”, ha dichiarato l’attore al suo arrivo al festival con un misto di tristezza ma anche di tanta riconoscenza. Il film racconta dell’amore tra due anziani dello stesso sesso: “Un tema importante – ha proseguito Delle Piane - affrontato con tatto e delicatezza. Un bel tentativo di accordare il concetto di nucleo familiare che si adegua naturalmente, e mantiene intatte le dinamiche dei rapporti”.

La rassegna dedicata all’attore romano è anche l’occasione per omaggiare il compianto Ermanno Olmi. Questa sera verrà infatti proiettato anche Tickets, il film corale del 2005 il cui primo episodio è stato proprio girato dal maestro bergamasco e interpretato dall’attore romano. Per ricordare il regista, inoltre, la Mostra inaugura oggi alla Galleria Franca Mancini anche una mostra, Ermanno Olmi. Bozzetti per due regie, dedicata appunto ai bozzetti che lo stesso Olmi ha realizzato per i film Cantando dietro i paraventi e Centochiodi.

Come sempre, quindi, il Festival di Pesaro continua ad omaggiare il cinema tra passato, presente e futuro.