E’ stata presentata questa mattina a Roma, presso l’Istitut Francais, la 54a edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, che si terrà a Pesaro dal 16 al 23 giugno.

Un’edizione che "ci piace molto – ha esordito Daniele Vimini, Assessore alla Bellezza e vicesindaco del comune marchigiano – perché prosegue lo scambio con la città coinvolgendo sempre nuovi spazi".

Infatti, oltre a Piazza del Popolo, dove verrà allestita la consueta arena per le proiezioni serali, e allo storico Teatro Sperimentale, luogo da sempre simbolo della manifestazione, quest’anno la Mostra approda anche in spiaggia, dove verranno proiettati tre capolavori del passato (Il sorpasso, La ragazza con la valigia e Amarcord).

D’altronde - come ha ricordato Bruno Torri, presidente del comitato scientifico e fondatore del festival con Lino Miccichè -, "la Mostra di Pesaro intende studiare e scoprire il cinema di oggi cercando sempre collegamenti con il passato, per progettare il cinema del futuro".

Anche grazie alla collaborazione con il Centro Sperimentale la Cineteca Nazionale, lo sguardo verso il passato della Mostra si declinerà in numerose offerte. "Nuovo e passato: mi piace mantenere queste componenti della Mostra", ha dichiarato il direttore artistico Pedro Armocida, da quattro anni al timone della manifestazione.

"In occasione del cinquantenario del ’68, proseguiranno le lezioni di storia di Federico Rossin e riproietteremo Les idoles di Marc’o, a cui tra l’altro verrà dedicata una personale, la prima in assoluto in Italia".

Inoltre, si festeggeranno i cinquant’anni di Nostra signora dei Turchi di Carmelo Bene e di Hollywood Party, capolavoro di Blake Edwards che aprirà il festival. Tra gli omaggi, anche quello all’attore Carlo Delle Piane per i suoi settant’anni di carriera e al maestro Ermanno Olmi, recentemente scomparso.

Entrando più nel dettaglio dell’offerta del “nuovo cinema”, Armocida ha confermato la sezione SATELLITE. Visioni per il cinema futuro. Una sezione avanguardistica che vuole scavare e restituire la superficie reale e complessa del cinema italiano extraindustriale. Grazie a quest’ultima, "un piccolo laboratorio sempre aperto", si vedranno film "che non potrete trovare in nessun altro festival", ha sottolineato ancora una volta il direttore artistico.

"Sono molto fiero anche del concorso – ha proseguito Armocida – nel quale vedremo sei film provenienti da ogni parte del mondo", dal francese John McEnroe: In The Realm of Perfection del francese Julien Faraut, allo statunitense interamente girato in Niger Zerzura di Christopher Kirkley, fino all’italiano Beware! The Dona Ferentes di Daniele Pezzi e América di Erick Stoll e Chase Whiteside.

A giudicare le opere saranno una giuria di studenti, provenienti da tutte le università e scuole di cinema italiane, e una giuria professionale composta da Tea Falco, Paolo Franchi e Stefano Savona.

Accanto ad altre conferme (come la sezione “Sguardi femminili russi”, il concorso (Ri)montaggi dedicato ai video essay, la rassegna “Animatori italiani oggi” curata da Pierpaolo Loffreda e riservata al nuovo cinema italiano d’animazione, il dopofestival “Il muro del suono” con sonorizzazioni live di film e gli immancabili incontri al Centro Arti Visive), quest’anno l’Evento Speciale della Mostra, curato da Laura Buffoni, sarà dedicato alle donne nel cinema italiano.

 

"Quando abbiamo pensato a questo focus ancora non era scoppiato il caso Weinstein e ancora non era nato il movimento #metoo", ha spiegato la Buffoni. "L’idea è nata pensando al ’68 e all’istanza femminista dell’epoca. Abbiamo osservato che il cinema ancora oggi è fatto in assoluta minoranza dalle donne e che in Italia ancora non esisteva uno studio approfondito su questo argomento".

Per riempire questo vuoto, la Mostra presenterà una selezione di film italiani tutta “al femminile” (da Figlia mia di Laura Bispuri a Riccardo va all’inferno di Roberta Torre, passando per Padre di Giada Colagrande e Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini, senza dimenticare Lina Wertmuller) e ha deciso di dedicare al tema il consueto volume di studi edito da Marsilio con i contributi di ricercatrici, studiose, giornaliste e delle stesse cineaste.

Così, la Mostra del Nuovo Cinema si riafferma come un festival capace di stare al passo con i tempi, senza però dimenticare le grandi lezioni del passato.