Si dice che il calzolaio spesso ha le scarpe rotte. E se succede allo psicoanalista? E' il caso di Francesco Taramelli (Claudio Bisio), che scopre di soffrire di attacchi di panico, protagonista di Tutta Colpa di Freud, serie tv diretta da Rolando Ravello, in esclusiva su Amazon Prime Video dal 26 febbraio e in autunno su Canale 5.

Purtroppo Bisio non ha potuto partecipare alla conferenza di presentazione perché ha il Covid (sui suoi profili social scrive: "Da qualche giorno sono positivo al Covid: niente di grave, penso e spero. Non ho febbre, ho solo una tosse fastidiosa ogni tanto, un po' di voce abbassata come sentite. Ma sto bene. Sto lottando"), c'erano però gli altri del cast: Caterina Shulha (Sara), Marta Gastini  (Marta) e Demetra Bellina (Emma), che interpretano le tre figlie di Bisio; Luca Bizzarri, qui un guru del marketing; Max Tortora, un conducente di NCC, che ha come cliente abituale Stefania Rocca, e la psicanalista, supervisore, Claudia Pandolfi. 

"La serie nasce da un'idea di Paolo Genovese. Nel 2014 il film Tutta colpa di Freud, che vedeva protagonista Marco Giallini, ebbe un grandissimo successo. Ci siamo resi conto che avevamo bisogno di altro tempo per approfondire e raccontare meglio i vari personaggi e le varie vicende", racconta Ravello. La storia di base comunque resta quella: lo psicoanalista milanese, abbandonato dalla moglie,  si troverà tutte e tre le sue figlie grandi improvvisamente di nuovo dentro casa. Ognuna con i propri problemi: Sara sta per sposarsi, ma è poco convinta; Marta (sulla carta pare la figlia perfetta) ha una storia clandestina con il suo professore sposato e con figli; infine Emma vorrebbe tanto diventare un'influencer famosa.

Sensi di colpa, paure, angosce, dubbi, paranoie e frustrazioni sono all'ordine del giorno, anche di colui che dovrebbe curarle. Insomma, nessuno è esente.

"Sul set mi sono sentita libera di sperimentare e giocare. La psicoanalisi è uno strumento fondamentale per provare a risolvere qualcosa nella vita. Anche io ho fatto un'analisi ed è una cosa che consiglio a tutti perché aiuta a fare un lavoro di introspezione", dice Claudia Pandolfi. E Ravello: "Anche io ci sono andato per tanto tempo. Freud è il papà dell'analisi, ma in questo momento lo trovo un po' superato".

Claudia Pandolfi in Tutta colpa di Freud

I problemi sono sempre quelli: l'amore in primis. "E' un prodotto esportabile. Abbiamo cercato di raccontare dinamiche familiari e sentimentali che non erano solo legate al nostro paese", dice Paolo Genovese, che non esita a palesare la sua voglia di proseguire in quest'avventura: "Mi piacerebbe fare una seconda stagione e Freud si presta a questo. Ovviamente dobbiamo prima vedere se piacerà o meno al pubblico, ma qualunque serie parte con la volontà di continuare".

Tutto si svolge a Milano ("Raccontare una città come Milano è quasi desueto. Ogni cosa ormai si gira a Roma o in Puglia", specifica Ravello) con un pizzico di romanità: il personaggio di Max Tortora. E proprio dalla contrapposizione tra Bisio e Max Tortora, il primo colto e milanese, il secondo più rozzo e romano, verranno fuori le gag più divertenti della serie.

"Con Bisio ci siamo divertiti tantissimo. Abbiamo scoperto entrambi l'amore per l'improvvisazione. Ci siamo trovati fin dal primo giorno. Nella serie abbiamo sottolineato le differenze tra Roma e Milano, da una parte l'indolenza, dall'altra la fretta. Differenze che però aiutano l'altro a mettersi in carreggiata", dice Max Tortora, qui un single appagato, che spesso si trova a sostenere Bisio, da lui appellato il "mammo". "Sono un personaggio verace, al quale basta uno sguardo per capire l'altro. A mia volta divento psicoanalista perché conosco bene la vita. Un mio consiglio amichevole diventa una vera e propria diagnosi", dice l'attore. 

Saranno tante anche le mega sedute collettive perché la cosa più importante è trovare la propria felicità e avere la forza di cercarla. "In questa serie Bisio è circondato dalle donne e dalle dinamiche femminili. Si parla delle possibilità infinite che ci sono dietro all'amore: conviene essere agili piuttosto che avere un passo marziale nella vita", dice Claudia Pandolfi. E per concludere con un consiglio spassionato dato da Tortora a Bisio nella serie: "Nella palude sopravvive solo il coccodrillo. Lo diceva anche il grande poeta dell'amore e del sesso: Franco Califano".