“Siamo stati – non solo come paese, ma come mondo – delusi e alla fine trascurati, disinformati, la verità e la ragione sono state attaccate sotto quella che era, in tutti i termini, un'amministrazione oscena, umanamente e politicamente parlando. Quando col mio team tornavamo a casa dai siti di test e vaccinazione di notte, in particolare durante l'amministrazione Trump... sembrava davvero che ci fosse qualcuno con una mitragliatrice che sparava alle comunità più vulnerabili da una torretta alla Casa Bianca”.

Così Sean Penn attacca la gestione della pandemia dell’ex presidente Donald Trump durante la presentazione a Cannes di Flag Day, il film da lui diretto e interpretato al fianco della figlia Dylan.

Buone parole, viceversa, riserva al successore di Trump Joe Biden, che ha preso i poteri nel gennaio di quest'anno: "Era come se un sole stesse sorgendo. Ma non c'è stato alcuno sforzo di integrità da parte del governo federale finché l'amministrazione Trump non è stata licenziata".

Basato sulla vera storia di John Vogel, rapinatore e falsario tra i più grandi della storia americana, trasposta nel libro Flim-Flam Man dalla figlia Jennifer, Flag Day racconta il rapporto ambivalente e controverso tra la stessa Jennifer (Dylan Penn, avuta da Robin Wright) e il padre, che per la prima volta in una sua regia interpreta lo stesso Penn: “Non era previsto inizialmente. L'ultimo sforzo che ho fatto per non recitarlo è stato quando ho inviato la sceneggiatura, circa un mese e mezzo prima dell'inizio delle riprese, a Matt Damon, che è stato abbastanza generoso da dargli una lettura molto veloce e chiamare me - non per dire che poteva farlo, non per dire che non poteva farlo, ma per dire che ero uno stupido idiota a non cogliere l'occasione per recitare con mia figlia".

La figlia, appunto, Dylan: “Mi sentivo come se avessi molti parallelismi con la storia, e sentivo di poter fare riferimento alle mie esperienze e portare qualcosa a questo personaggio, specialmente dopo aver incontrato Jennifer. Penso che la cosa più sorprendente che Jennifer mi ha dato è che non voleva la imitassi: voleva solo che la storia fosse raccontata. E penso che la sceneggiatura lo abbia fatto in un modo bellissimo".