"Finché gli uomini saranno tali, non smetteranno di esistere le guerre. Non in questo paese, non in questa città, ma in ogni parte del mondo, ogni giorno, la gente muore per colpa della guerra". Così Mamoru Oshii - regista dell'anime The Sky Crawlers, oggi in Concorso - cerca di spiegare il senso più profondo del suo ultimo film, costruito sull'assunto che in tempo di pace la gente ha comunque bisogno di assistere a "guerre spettacolo" per continuare a mantenere lo stato delle cose: in questo mondo immaginario grosse compagnie di produzione hanno creato squadre di piloti combattenti, i kildren, appositamente per intrattenere il pubblico in televisione. Modificati geneticamente e destinati all'eterna adolescenza, questi ragazzi sanno che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo ma non sembrano rendersi conto di essere unicamente delle pedine in un War Game organizzato dagli adulti.
"Il tempo di guerra è un tempo prettamente adulto - continua il regista, arrivato a Venezia insieme agli attori Rinko Kikuchi e Ryo Kase, voci dei due personaggi principali - mentre il tempo di pace è quello dei bambini: in alcuni paesi del mondo vengono arruolati bambini di dieci anni per combattere le guerre...". Annoiati e senza stimoli a terra, in una realtà che non ha alcun interesse nel sostenerli per ambizioni di crescita, i kildren ("termine che riprendo così com'è dal romanzo di Hiroshi Mori da cui è tratto il film - spiega il regista - e che credo possa considerarsi quale contrazione di 'kill' e 'children') sembrano vivere solamente quando risalgono a bordo dei propri caccia: "Anche per questo - conclude Mamoru Oshii - ho deciso che il design degli aerei, ad elica e non a reazione, costringesse lo spettatore a comprendere lo sforzo fisico e la tensione che provano i piloti mentre sono in volo, contrapposta appunto all'apatia che li accomuna mentre sono a terra".