“Quanti anni ho?” “15” “Diciamo 16!”. Così Andrea usa replicare quando chiede di indovinare la sua età. Andrea è il protagonista di La cotta, mediometraggio con cui Rai Movie, giovedì 14 alle ore 09.10 (resterà poi disponibile su Rai Play), celebra la giornata dedicata a San Valentino. Diretto da Ermanno Olmi nel 1967, La cotta è l’episodio che, insieme a La regina e Il ragazzo di Gigliola, fa parte di Racconti di giovani amori, film per la televisione co-prodotto dalla Rai. Nella prima metà degli anni ’60 furono molti fra registi, giornalisti e intellettuali a prestare attenzione ai giovani, alle loro vite, alle loro aspirazioni.

Per la Rai c’era stata l’inchiesta di Mario Soldati e Cesare Zavattini Chi legge? Viaggio lungo il Tirreno (attualmente presente su Rai Play) e quella di Pier Paolo Pasolini Comizi d’amore: la prima indagava il grado di istruzione dei ragazzi in pieno boom economico, mentre l’interesse di Pasolini era riservato alle tante differenze che caratterizzavano i giovani del nord da quelli del sud, riguardo la loro educazione sentimentale. In quel periodo, cioè fra il 1960 e il 1964, esce nelle sale L’amore a vent’anni, un film sui giovani e sul loro approccio verso l’amore, diviso in 5 episodi diretti da François Truffaut, Roberto Rossellini, Max Ophüls, Andrzej Wajda e Shintarô Ishihara.

Per Olmi l’argomento giovani non era sconosciuto: ne Il posto, film realizzato nel 1961, con un tocco lieve che avrebbe contraddistinto l’intera sua opera cinematografica, il regista bergamasco aveva raccontato il momento in cui, finiti gli studi, i giovani si trovavano alle prese con la ricerca di un lavoro. Nel preparare Racconti di giovani amori che la Rai gli aveva chiesto di fare, Olmi incontrò molti ragazzi in quel momento attivamente impegnati in politica (si era a ridosso del ’68); nel parlare con loro il regista si accorse del repentino cambio di atteggiamento quando si passava dai grandi temi che caratterizzavano il mondo di allora a quelli più personali, più intimi. I ragazzi mettevano da parte la spavalderia per fare posto all’incertezza e all’imbarazzo di dover confessare la difficoltà di vivere un semplice amore. Quei giovani ammettevano che sull’amore, politica e ideologie potevano fare poco o punto.

Sono molti i momenti in La cotta che rimangono impressi a cominciare dalla bravura del protagonista interpretato da Luciano Piergiovanni, i cui tratti somatici ricordano quelli di un Olmi adolescente; la sequenza in cui Andrea finge di dirigere le riprese di un film girato fra amici, ci autorizza a pensare che La Cotta racconti un po’ anche la giovinezza di Olmi, la sua passione per il cinema e i suoi probabili tormenti sentimentali. Olmi si concede anche un breve spazio cinefilo con Andrea e Jeanine al cinema, dove vengono redarguiti per un casto bacio, mentre sullo schermo scorrono le immagini di Jean Harlow la donna che non sapeva amare. Stupisce un po’ il giudizio della critica cattolica che affibbiò al film di Olmi la classe A che suggeriva la visione a un pubblico sostanzialmente adulto. A (ri)vedere La cotta il pensiero va (anche) al coevo Il laureato dove il protagonista è Ben, un neolaureato, quindi con qualche anno più di Andrea, alle prese anche lui con “l’altra metà del cielo”.

Ma nel film di Mike Nichols la “donna matura” ha per Ben un atteggiamento per nulla comprensivo verso i suoi problemi sentimentali; al contrario quella incontrata da Andrea mostra garbo, tatto e intelligenza nello spiegare al ragazzo cos’è davvero l’amore. Certamente una pura coincidenza, ma l’Alfa Romeo Spider che si vede ne Il laureato è color rosso fiamma, mentre quella che compare ne La cotta è un bianco candido.

Scheda del film

LA COTTA di Ermanno Olmi – 1967 – ‘49

Con Luciano Piergiovanni, Giovanna Claudia Mongino

Milano, notte di San Silvestro. A bordo di un taxi che fende la fitta nebbia della città meneghina c’è il quasi sedicenne Andrea (Piergiovanni) alla disperata ricerca di Jeanine (Mongino), sua coetanea per la quale ha perso la testa, dopo tanto cercare l’anima gemella. Ma è vero amore o una semplice cotta come tante altre avute prima?