Ferzan Ozpetek, Toni Servillo, perfino Luciana Littizzetto e il tedesco Wim Wenders. Sono tutti emozionatissimi al cospetto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Con loro nella sfarzosa Sala dei Corazzieri del Quirinale, a ricevere i tradizionali Premi De Sica dal Capo dello Stato ci sono anche nomi storici del teatro e della moda come Anna Proclemer, Luca Ronconi e Carla Fendi. Le più commosse di tutti sono però le registe Francesca e Cristina Comencini, in platea insieme a mamma Giulia, per ritirare il premio alla memoria, attribuito quest'anno al padre Luigi, di recente scomparso. A rivolgergli per prima un pensiero è proprio la Proclemer, che apre una cerimonia sobria e sbrigativa, ricordando il loro incontro sul palco, nel lontano autunno del 1945: "E' un grande onore ricevere questo premio in suo nome. Un autore indimendicabile, un grande regista, ma come pochi forse ricordano anche uno straordinario attore di teatro. Ho avuto il piacere di lavorare con lui e anche sul palco si è confermato un partner prezioso per intensità, sottigliezza e cortesia. Questi premi, che da più di trent'anni portano il suo nome, continuano a ricordarcelo attraverso la personalità dei premiati". Dopo il saluto che il presidente e fondatore dei Premi di Sica, Gian Luigi Rondi, rivolge a personalità e studenti che siedono in platea, si passa secondo protocollo alla consegna dei riconoscimenti. Uno dopo l'altro, in ordine rigorosamente alfabetico di categoria, salgono sul palco e ricevono i complimenti di Napolitano tutti i premiati. Per il cinema europeo, apre le danze un elegantissimo Wim Wenders, in completo scuro e lunga coda di capelli bianchi, che il Capo dello Stato saluta nel suo discorso come "regista ormai quasi italiano". Fra i più arditi nell'abbigliamento, con la sua giacca marrone a quadri blu, Toni Servillo è l'unico a derogare dal protocollo. Dal velato nero di Luciana Littizzetto e il casual ricercato di Ferzan Ozpetek ai produttori Claudio Bonivento e Gianni Romoli e lo sceneggiatore Piero De Bernardi, quello del cinema italiano è per il resto un omaggio al classico. Rapida e silenziosa, fino al discorso del Presidente della Repubblica, la cerimonia prosegue coi premi per la cultura a Raffaele La Capria, Roberto De Simone, Claudio Scimone, Ruggero Savinio, Gino Marotta , Callisto Cosulich, Anna Proclemer, Luca Ronconi e quello a Carla Fendi per la società.
Proprio a lei e all'importanza della moda nel rappresentarci all'estero, il capo dello Stato dedica un passaggio del suo breve, ma incisivo discorso. Poche ma sentite parole, che Napolitano pronuncia come suo solito a braccio, salutando prima i giovani delle scuole e poi ricordando importanza e missione dei Premi De Sica: "Un appuntamento che si rinnova grazie all'inesausta passione di Gian Luigi Rondi - dice - per esprimere un comune impegno a sostenere e valorizzare manifestazioni fra le più vive del nostro talento nazionale". Un appuntamento che, come ricorda il Capo dello Stato, ha nel tempo allargato il suo raggio d'azione alle "più diverse espressioni della sensibilità e creatività italiana": "Sensibilità e creatività - sottolinea Napolitano - che affondano le radici nel grande patrimonio storico, culturale, artistico e umanistico". Da qui l'obbligo di difenderlo e valorizzarlo, che il Presidente della Repubblica lancia al Paese tutto: "Uno straordinario, essenziale, punto di forza per il nostro paese, che abbiamo tutti insieme la responsabilità di salvaguardare e sempre rinnovare. Per questo l'attenzione e l'impegno che si richiede innanzitutto ai poteri pubblici, ma nello stesso tempo ai privati, al mondo delle imprese, all'informazione ai cittadini".
E' in questa direzione, nelle parole di Napolitano, che sembra essersi mosso il Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli. Assente alla cerimonia, viene però ricordato dal Presidente, che a lui indirizza i suoi complimenti: "Soprattutto attraverso le norme per il cinema inserite nella legge finanziaria - dice -, credo che abbia dato prova di sensibilità. Una sensibilità che sono certo si estenderà anche a tutti gli altri aspetti della cultura e dello spettacolo". Scusandosi poi per non ripercorrere tutta la lista, Napolitano si sofferma poi brevemente su alcuni premiati: "Per il cinema il nostro pensiero si rivolge innanzitutto a Luigi Comencini: Una personalità fine e discreta, di interprete della realtà italiana e di creatore, di affabulatore". Insieme ad Anna Proclemer e all'amico di un tempo Raffaele La Capria, una menzione del Capo dello Stato va poi anche a Wim Wenders: "Un regista da noi talmente amato e seguito, da poterlo quasi considerare italiano". Ennesima prova di simpatia e spontaneità del Capo dello Stato, arrivano poi con il suo saluto finale: "Non credo ci sia bisogno di augurare lunga vita ai Premi De Sica - conclude -, perché c'è Gian Luigi Rondi, che come noto è immortale"