“Non paragonatemi a Cameron Diaz: è un'attrice che apprezzo ma voglio intraprendere una carriera diversa”. E' quanto dichiara Malin Akerman sul numero di dicembre della Rivista del cinematografo. L'attrice svedese - che abbiamo ammirato con tuta in lattice, stivali e straripante forma nella versione su grande schermo di Watchmen, dalla graphic novel di Alan Moore - non ama essere accostata alla bionda e più famosa collega. "E' vero, ho iniziato con le commedie, ma poi è arrivato Zack Snyder e per la prima volta ho avuto l'opportunità di fare cose diverse. La mia chance con Hollywood però deve ancora arrivare".
Al momento si consola ne L'isola delle coppie – da oggi in sala distribuito da Universal - che non sarà un film memorabile ma potrebbe essere un discreto successo popolare. A metà tra la cartolina turistica e la commedia romantica, è classico cinema del disimpegno che in America ha già riscosso le simpatie del grande pubblico e quasi cento milioni d'incassi. "Sono sposata da un paio d'anni (con un nostro connazionale, il musicista Roberto Zincone, ndr) e devo dire che la storia di questo film, seppur spiritosa, rivela alcune grandi verità. I rapporti fra due persone sono sempre difficili e bisogna impegnarsi a fondo per far funzionare un'unione. Spesso le cose semplici sono quelle che contano veramente". Nella finzione Malin è Ronnie, sposa fedele di Dave (Vince Vaughn) e premurosa madre di due odiosi marmocchi. Una famiglia felice, solida, attorno alla quale ruotano però tre dissestate coppie di amici. Quando una di queste annuncia di voler volare su un'isola tropicale specializzata in terapia relazionale, Malin e Dave si accodano convinti di poter gustare quella luna di miele tante volte rimandata. Ma tra guru psicotici e tour-de-force circadiani la vacanza rischia di trasformarsi in un girone infernale. Dopo Ben Stiller (Lo spaccacuori), la Akerman ha trovato sul set un altro campione della commedia brillante USA, Vince Vaughn : "Ben e Vince sono molto diversi caratterialmente, ma condividono la serietà sul lavoro: non perdono mai di vista il senso di quello che stanno facendo".
Discorso valido anche per Malin che, dopo una breve esperienza nel mondo delle passerelle e un'altalenante tentazione da pop-star (è cantante del gruppo rock The Petalstones), ha trovato bussola e serenità nella recitazione, traghettando velocemente dalla tv al grande schermo. Esordio con horror, The Skulls, e poi una sfilza di commedie – è stata anche 27 volte in bianco e in Ricatto d'amore. Sono state queste a costarle il paragone con Cameron Diaz. Lei ringrazia, ma ne prende subito le distanze, a parole e nei fatti: arriva Zack Snyder che l'arruola per Spettro di Seta II in Watchmen: "Esperienza bellissima. Ma escludo categoricamente di poterla ripetere. Il sequel del film non si farà mai, perché non c'è un altro libro di Alan Moore a cui far riferimento. I fan non accetterebbero mai una versione ex novo fatta apposta per il grande schermo".
Le major continuano a proporle ruoli brillanti? Lei si tuffa nel cinema indipendente. La vedremo prima in The Bang Bang Club, dove s'improvvisa reporter a rischio nel Sudafrica dell'apartheid, e poi in HappyThankYouMorePlease, "in una parte eccentrica: sono una donna in cerca d'amore e con un piccolo problema da affrontare: l'alopecia". Per l'occasione la bella Malin ha dovuto eliminare tutto, sopraciglia comprese. "Una bella sofferenza per me e mio marito", ammette. E una bella scommessa per una carriera monocorde. Sia pure dai capelli, il taglio col passato è drasticamente iniziato.