Sono iniziate le riprese di Cain, il nuovo film del regista e autore Marco Filiberti già segnalatosi all‘attenzione di pubblico e critica con Poco più di un anno fa e Il compleanno, film approdati al Festival di Berlino e alla Mostra del Cinema di Venezia, nonché con spettacoli teatrali quali Byron's Ruins.  Cain, costruito sulla pièce teatrale Conversation Pieces - una morality play andata in scena con grande successo lo scorso settembre, nata da un adattamento di Filiberti di due testi di Lord Byron, la “tragedia in versi” Cain e il “poema drammatico” Manfred, è un film che ruota intorno a un gruppo di giovani artisti radunati in un antico casale toscano, nel quale un grande regista, affrancato da molti anni dal sistema produttivo, allestisce prestigiose produzioni teatrali.Le riprese si svolgono in Toscana, in provincia di Siena, tra la suggestiva Dimora Buonriposo, il Teatro degli Arrischianti di Sarteano e l'Abbazia di Sant'Antimo. Il film è prodotto da Le Vie del Teatro in Terra di Siena, di cui Filiberti è animatore e direttore artistico e che da maggio 2013 sta sperimentando una nuova tipologia di percorso drammaturgico e di coesione sociale nei territori della Val d'Orcia e della Val di Chiana. Produttore associato del film è Anele Production di Gloria Giorgianni. “Il primo motivo che mi ha spinto a scegliere un film come sforzo produttivo di Le Vie del Teatro nel suo secondo anno di vita  – spiega il regista - sono state le parole del pubblico che ha assistito la scorsa estate allo spettacolo Conversation Pieces. Stimolato dal forte impatto visivo che ho intuito sin dai primi giorni, mi sono premurato di realizzare delle riprese, pur non sapendo ancora cosa ne avrei fatto. Il  risultato è stato così incoraggiante che non mi è stato difficile elaborare, subito dopo le recite, una sceneggiatura che “inglobasse” il piano dello spettacolo, facendolo diventare qualcosa d'altro. In men che non si dica, grazie ai miei validissimi collaboratori, abbiamo allestito una produzione cinematografica e mi auguro che, come è già accaduto in passato, anche questo film possa ben presto cominciare un suo viaggio lungo e proficuo. Così è nato Cain, un film a tutti gli effetti, perfettamente autonomo in sé, una visione ad occhi aperti su un giardino notturno pervaso dalla voce dei poeti romantici inglesi e dai loro interrogativi apocalittici sul ruolo della Bellezza nel mondo capitalistico. Inevitabile perdersi in quel giardino del bene e del male. L'operazione di teatro e cinema è anche uno spunto di riflessione su ciò che è possibile realizzare anche con pochissimi mezzi finanziari”.