Da aprile sono tornati in tv, alla radio e sul web gli spot per raccontare la “Chiesa in uscita” al fianco dei più fragili. L’espressione “Chiesa in uscita” è sulle labbra di molti e rischia di rimanere uno slogan se non si trasforma in un percorso di incontro con le periferie esistenziali. Dice Papa Francesco: “La Chiesa in uscita è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano”. (EG n. 24). Pertanto, non sono le parole che rendono dinamica la vita delle nostre comunità, ma la concreta conversione alla Parola che ci fa guardare la realtà con gli occhi di Gesù; fa ardere il nostro cuore e muovere i nostri passi con il coraggio di prendere iniziative. Il racconto per parole e immagini ha sempre più peso nella comunicazione e nelle relazioni della società contemporanea. Parole e immagini che promuovono la cultura cinematografica.

Condomini solidali, doposcuola, orti sociali, poliambulatori, case di accoglienza, dormitori, mense diocesane: sono alcuni esempi che vanno a comporre l’affresco sorprendente del miracolo della condivisione. Una vera e propria rete di aiuto messa in campo dalla Chiesa cattolica, attraverso i fondi 8xmille, per rispondere alle nuove povertà e alle fasce di popolazione con bisogni sempre più complessi.

Il lavoro incessante, realizzato grazie ad un’opera corale di volontari, sacerdoti, religiosi e religiose, è al centro della campagna 2024 che racconta, attraverso sette storie di speranza e di coraggio, il valore della gratuità e gli sforzi di una Chiesa in uscita, che si prende costantemente cura dei più deboli, donando opportunità e fiducia, intervenendo con discrezione e rispetto, operando con creatività e positività”, afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni.

Sono ormai migliaia gli interventi realizzati o sostenuti dagli italiani che firmano per destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica. Tre le aree di intervento previste dalla legge: opere di carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo, esigenze di culto e pastorale, sostentamento dei circa 32.000 sacerdoti diocesani. “Se non ci fosse la Chiesa cattolica e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato - aggiunge Monzio Compagnoni - credo che ci sarebbe un vuoto enorme. L’8xmille è un vero e proprio moltiplicatore di risorse e servizi, un sostegno concreto per i più fragili e un volano per la promozione di percorsi lavorativi”.

La campagna, on air dal 14 aprile, mette in luce la relazione tra la vita quotidiana di tutti noi e le opere della Chiesa cattolica, attraverso la metafora dei gesti d’amore: piccoli o grandi gesti di altruismo che capita di compiere nella vita e che non fanno sentire bene solo chi li riceve, ma anche chi li compie.

L’obiettivo è far comprendere il valore di un gesto molto semplice come una firma, - conclude Monzio Compagnoni - abbinandolo a momenti della vita di tutti i giorni. Siamo partiti da questo concetto per mettere a punto una campagna valoriale che sottolinea il rilievo di una scelta, espressione del desiderio di diventare protagonisti di un cambiamento, offrendo sostegno a chi è in difficoltà”.

“Se fare un gesto d’amore ti fa sentire bene, con la tua firma puoi farne migliaia!” Ricordiamo di firmare e far firmare per l’8xmille alla Chiesa cattolica. Solo con l’impegno di tutti sarà possibile diventare protagonisti di un vero cambiamento.