Lui fotografo, lei attrice: stessa città (Roma), qualche amico in comune, s'incrociano per strada senza (ri)conoscersi. Angelo Orlando e Valentina Carnelutti sono i protagonisti di Sfiorarsi, ma si parlano per la prima volta dopo quasi un'ora di film: l'hanno scritto insieme, e Orlando (già regista di L'anno prossimo... vado a letto alle dieci e Barbara) l'ha pure diretto. Per l'attrice, in sala anche con Tutta la vita davanti e Jimmy della Collina, è la prima sceneggiatura: "Mi sentivo piena di sentimenti da raccontare, ma non avevo né il coraggio né un'idea precisa: poi è uscito fuori questo soggetto, ognuno di noi ha dato l'imprinting al proprio personaggio". Un lavoro, continua la Carnelutti, "morbido e fluido: anche sul set, grazie all'incoscienza contagiosa di Angelo". Ma la strada verso il primo ciak è stata lunga: "Il Ministero ci ha tagliato i fondi, poi abbiamo pensato ad una coproduzione francese, riscrivendo la storia: ma a Parigi volevano Monica Bellucci, quindi abbiamo deciso di girarlo da soli con la metà del budget iniziale". Merito di chi ha creduto nell'impresa, il produttore Alessandro Verdecchi, se Sfiorarsi ha superato gli ostacoli, e l'8 maggio esce finalmente in sala, in 5 copie distribuite da Atalante Film: a due anni dalla fine delle riprese, dopo aver fatto il giro del mondo invitato ai Festival di Villerupt, Shangai, Bangkok. "In queste occasioni ho conosciuto tanti film, da Cover Boy a Come l'ombra, che come il mio hanno sfiorato l'invisibilità", racconta Orlando. Che però, più che furioso per i ritardi della distribuzione, è innamorato. Del film, della sala che lo ospiterà (uno storico cineclub romano, il Filmstudio, servito anche come location), del concorso di cortometraggi indetto per promuovere l'uscita (l'ha vinto un'animazione di Tiziana Cerri). E soprattutto dei suoi attori, da Mimosa Campironi ad Alessandro Procoli: "Sono delle perle, guardateli bene perché ne sentirete ancora parlare. Anche nei miei primi due film c'erano dei perfetti sconosciuti, che sono diventati punti di riferimento per il cinema italiano".