Srotolato il tappeto rosso e ammirati i colori e gli sfarzi degli abiti delle star nazionali e internazionali; annunciata ufficialmente l'apertura, il festival di Cannesa ha finalmente dato inizio alle danze. Il presidente della giuria Emir Kusturica non ha mancato di creatività, proclamandosi "soldato del festival" e auto-nominandosi Monsieur Cinéma sul palco del Palais, per poi spalancare gli occhi davanti alle evoluzioni artistiche dell'acrobata del Cinque du Soleil. Spazio quindi al francese Dominik Moll e al suo terzo film, Lemming. Dopo un'assenza di quattro anni, il 43enne regista torna alle atmosfere inquietanti del suo precedente Harry un amico vero, con un film in cui ancora una volta l'armonia degli equilibri di due coniugi viene sconvolta da nuovi incontri. Interpretato da Charlotte Rampling, Charlotte Gainsbourg, André Dussolier e Laurent Lucas, il film ha incontrato il favore della maggior parte della critica francese. E' stato giudicato "straordinario" dal Figaro e ottimamente anche da Libération,  L'Humanité e dal mensile Première. Il settimanale Télérama ne loda la qualità "chabroliana" della prima parte, ma lo definisce "stiracchiato" verso la fine. Il film divide, invece, il pubblico parigino, che ha avuto la fortuna di vederlo nelle sale della capitale, ancor prima di quello della Croisette. Libération sottolinea anche l'importante ventata di ottimismo che il festival e il cinema nazionale e internazionale potrebbero finalmente riportare per cambiare "l'immagine di una Francia depressa e sfinita, in preda al dubbio politico e sul bordo di una crisi di nervi sociale". Il quotidiano che "non le manda a dire", pur sottolineando l'importanza dei complimenti di Variety e Hollywood Reporter sulla scelta di Lemming per l'apertura, dedica le proprie pagine esclusivamente ai film di apertura della Semaine de la Critique - Les Invisibles, opera prima di Thierry Jousse - e di Un Certain Regard, che inaugura con una bella e sanguinosa pellicola, Sangre diretta da un giovanissimo messicano Amat Escalante.