La guerra dei fiori rossi di Zhang Yuan, prodotto per l'Italia da Marco Müller con la sua Downtown Pictures, in collaborazione con Rai Cinema e Istituto Luce, sarà presentato in concorso al Sundance Film Festival. E' la prima volta che il nostro paese partecipa alla competizione della manifestazione fondata da Robert Redford. Il film è stato definito dai produttori "un kolossal sulla Cina contemporanea con 135 piccolissimi attori cinesi, nel solco di Zero in condotta di Vigo e I 400 colpi di Truffaut". Tratto dal romanzo dello scrittore dissidente Wang Shuo, La guerra dei fiori rossi è  la storia infernale di Qiang che all'età di soli due anni viene mandato in un asilo nido a tempo pieno. Dopo pochi giorni Qiang è già diventato l'incubo delle maestre. Fa la pipì a letto, fa il prepotente con i più piccoli e invece di obbedire agli ingegneri di anime che vogliono omologare tutti i ragazzi allo stesso comportamento, fa degli anni dell'asilo il suo apprendistato di piccolo ribelle controcorrente. Zhang Yuan, regista e produttore di fama internazionale, ha diretto Diciassette anni (prodotto sempre da Müller) con il quale ha vinto il Leone d'Argento alla Mostra del Cinema di Venezia nel '99.