“E' un film che ha tutto ciò che amo: la slapstick comedy alla Buster Keaton, il cartone animato alla Biancaneve e alla Toy Story e il tema delle armi”, dice Jean-Pierre Jeunet, il visionario autore di Delicatessen e Il favoloso mondo di Amélie che torna al cinema a cinque anni di distanza con una commedia satirica, dal titolo L'esplosivo piano di Bazil.
Il racconto di un uomo, Bazil interpretato da Dany Boon, che escogita insieme ad altri bizzarri amici un piano per vendicarsi della fabbrica produttrice del proiettile che gli si è conficcato nel cervello. E' la celebre battaglia di Davide contro Golia, perdenti che lottano contro spietati giganti industriali: “Di sicuro le armi non si devono vendere, ma il mio non è un film politico. Volevo solo mostrare delle persone perbene che di giorno costruiscono questi strumenti di morte”, dice il regista che guarda la realtà in chiave fantastica: “Vengo dall'animazione e ho iniziato facendo pupazzi. Sono anche un pittore. Adoro tramutare la realtà e quei registi che hanno un linguaggio subito riconoscibile come Tim Burton, Terry Gilliam, Sergio Leone e Federico Fellini”.
Protagonista è Dany Boon, reduce dal successo di Giù al Nord: “Un genio”, lo definisce Jeunet che è anche autore di corti, video d'arte e spot pubblicitari, tra i quali quello di Chanel n.5 interpretato dall'attrice Audrey Tautou. E non rinuncia alla sua libertà, per questo ha rifiutato di dirigere sia il quinto episodio di Harry Potter (“mi sentivo schiavo e non lo potevo rendere mio”) che un film sulle avventure di Tintin, il protagonista del fumetto belga di Hergé: “Non accettai perchè avrei avuto sempre una persona al mio fianco che controllava il mio lavoro. Di sicuro Spielberg, che sta preparando il film per il 2011, non avrà nessuno accanto!”. Dopo aver ottenuto un enorme successo in Francia, L'esplosivo piano di Bazil - domani in anteprima al Sottodiciotto Film Festival, che dedica anche una retrospettiva al regista - uscirà nelle nostre sale il 17 dicembre distribuito da Eagle Pictures. Il regista francese ha in cantiere un film basato sul libro di uno scrittore USA (“una sorta di Amélie all'americana”), ma gli piacerebbe anche fare un film sulla religione, sul Papa o magari sul sesso: “Perché sto invecchiando!”.