"Un film sul desiderio. Sono stato portato via da questa storia. Mi dava la possibilità di realizzare qualcosa su un'ossessione del mio cinema: il desiderio". Così Patrice Leconte, al lido per presentare fuori concorso il suo nuovo film, A Promise, accolto dagli applausi della stampa nella proiezione della mattina. La storia che l'ha rapito è quella del libro omonimo di Stefan Zweig, l'infelice scrittore tedesco morto suicida con la moglie. Ambientato in Germania nel 1912, il romanzo è incentrato su Friedrich un giovane di umili origini (Richard Madden, star de Il trono di spade) che inizia a lavorare in una grande acciaieria di cui è proprietario l'algido Karl Hoffmeister (Alan Rickman, il Severius Piton di Harry Potter). Vista l'intraprendenza e l'abilità del giovane, Hoffmeister gli affida sempre maggiori responsabilità all'interno dell'azienda fino a nominarlo suo segretario personale e convincerlo a prendere dimore presso la sua enorme casa. Il problema è che lì ci vive anche la giovane signora Hoffmeister, Charlotte (Rebecca Hall), e al suo fascino Friedrich non è affatto indifferente.
Se il romanzo è un classico melodramma in costume con un finale amarissimo, nelle mani di Leconte A promise diventa qualcosa di meno cupo: "Stevan Zweig era uno scrittore molto pessimista, diceva che il desiderio amoroso non resiste a nulla - dice il regista francese -. Ma io non potevo finire il mio film così, ho voluto lasciare ai due protagonisti un angelo di cielo. Altrimenti ci saremmo tutti buttati sotto un autobus uscendo dalla sala". E sullo stile "poco ortodosso" (l'uso del digitale viene quasi ostentato) in cui ha girato questo melodramma in costume dice: "Non è perchè un film si svolge nel 1912 che bisogna girarlo con lo stile del 1912. Mi sono preso delle libertà". Fondamentale però per la riuscita di questo come di altri film è "il rapporto di fiducia che s'instaura con gli attori e l'intimità che riesci a ricreare sul set: molti registi prefriscono tenere tutto sotto controllo, come se stessero già guardando il loro film trasmesso in tv. Questo mi fa paura. Io amo spassionatamente gli attori perchè amo le persone". Chiamati in causa, gli attori - sono presenti tutti e tre i principali: Rebecca Hall, Richard Madden e Alan Rickman - ringraziano e ricambiano. Rebecca Hall: "Senti come se Patrice (Leconte, ndr) fosse in scena con te. Mostra un coinvolgimento e un entusiasmo contagioso, e se la scena è andata bene molla la mdp e saltella per la stanza". "Sì è vero, mi piace saltellare quando sono soddisfatto - conferma Leconte -. per me il cinema non è una sofferenza, ma gioia ed è questa che spero ogni volta di trasmettere al mio pubblico".
Ottimo anche il rapporto tra gli attori, tutti di lingua inglese per dare al film "un respiro internazionale", come spiega il produttore Marc Missioner. La differenza d'età non è un problema: " Ho passato gli ultimi anni della mia vita a lavorare con i giovani - dice Alan Rickman riferendosi alla sua partecipazione alla saga di Harry Potter -. Li ho visti crescere. Più in generale cerco sempre d'imparare qualcosa dai giovani, soprattutto l'innocenza. Man mano che s'invecchia tutto diventa più pericoloso: non bisogna mai perdere il contatto con l'innocenza, con il bambino dentro di noi".