Ancora un Divo, per Piera degli Esposti, ma stavolta non si tratta di Giulio Andreotti: l'attrice, che nel film di Paolo Sorrentino è la storica segretaria del sette volte Presidente del Consiglio, torna sul grande schermo col cortometraggio Lettera d'amore a Robert Mitchum di Francesco Vaccaro. Cinque minuti appena, girati per la Festa di Roma, che Luckyred ha scelto di mettere in testa al prossimo titolo del suo listino, il brasiliano L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza di Cao Hamburger, in uscita il prossimo 6 giugno in 50 copie.

"Il film è nato per far conoscere la fedeltà ad un sogno", racconta la Degli Esposti: e il sogno ha il nome di una star hollywoodiana, l'interprete di capolavori come Le catene della colpa e La morte corre sul fiume. Robert Mitchum, appunto: "Io amo tutto di te, perché tutto in te è ambiguo, osceno e speranzoso", scrive nella lettera che non gli spedirà mai; salvo leggergliela dal vivo vent'anni dopo, complice l'amica Lina Wertmuller. Che per assecondare "la passione martellante della più grande attrice italiana" organizzò una cena invitando proprio Mitchum, di passaggio a Roma: "Aveva soltanto due espressioni, ma il suo volto è uno dei simboli più potenti di quel grande mistero che è il cinema". Quella sera "Piera sembrava una bambina di otto anni, o Alice nel paese delle meraviglie". Nel corto ci sono le foto che li ritraggono insieme: lei incredula, seduta sulle gambe di lui. Giocano. Il divo roccioso di quand'era piccola non c'è più: al suo posto - come lo definisce la regista di Pasqualino Settebellezze - "una montagna imbiancata". Ma a Piera bastò l'incedere inconfondibile, per riconoscerlo: e continuare ad amarlo fino ad oggi.