Il cinema russo contemporaneo fa sbarcare a Pesaro, nell'ambito della 46ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, il film Help Gone Mad di Boris Khlebnikov. In un'atmosfera beckettiana di rarefazione e spiazzamento, il protagonista Jenya arriva a Mosca da un piccolo villaggio bielorusso in cerca di lavoro. Messi da parte un po' di soldi, sta per tornare a casa quando viene malmenato e derubato. Ritrovatosi solo in una città ostile, comincia a rassegnarsi ad una vita da senzatetto quando uno strano uomo lo porta a casa sua e lo invita ad unirsi a lui in una bizzarra e donchisciottesca crociata contro i mali che stanno corrompendo la capitale russa.
Stile e personaggi fanno di questo film una riuscita ed inquietante commedia nera: dal poliziotto in via di licenziamento, disprezzato ed evitato da tutti i suoi colleghi il cui destino non può che essere una spirale di dolorosa, sardonica allucinazione come solo Gogol o Duerrenmatt hanno saputo concepire, al protagonista la cui fissità da golem robotico è di una tenerezza toccante; fino all'uomo fanciullescamente folle e ormai straniero in una città il cui potere alienante oggi, presumibilmente, non riesce ad arrivare alle nostre latitudini in tutta la sua raggelante durezza.
Da sottolineare il finale che, come nella migliore tradizione slava, incanta per la sua intensa poeticità gravida di pathos.