Primo ciak il 19 aprile per Piazza Garibaldi, nuovo film di Davide Ferrario che torna al documentario on the road tre anni dopo La strada di Levi. E se allora la destinazione era il campo di concentramento di Auschwitz, oggi il viaggio ripercorre 150 anni dopo l'itinerario della spedizione dei Mille, per verificare cosa è rimasto del senso di quella impresa per la quale, a fine Ottocento, vennero intitolate a Garibaldi decine di migliaia di vie e piazze.
Si parte da Bergamo (che pochi conoscono come la “Città dei Mille”, perché diede il maggior numero di volontari alla spedizione) per scendere a Pavia, patria dei fratelli Cairoli, quindi Torino che, seppur non offrì nemmeno un uomo a Garibaldi, fu il motore politico dell'unità d'Italia. Da lì a Genova, tappa storica della spedizione. E poi una digressione a Caprera, l'isola dell'esilio del Generale. Quindi la Sicilia: Marsala, Calatafimi, Palermo, Milazzo; scenari della folgorante impresa garibaldina, ma contemporaneamente dell'annosa questione meridionale. Poi Calabria e Basilicata sulle tracce dei sanguinosi scontri fratricidi posteriori al 1860: l'Aspromonte e il brigantaggio. Infine la Campania: Napoli, il Volturno e Teano; ma anche il Sannio, l'unico luogo in cui i garibaldini vennero sconfitti da un'insurrezione locale sanfedista (e a tutt'oggi culla del “revisionismo” storico neoborbonico). Spina dorsale di questo viaggio, oltre agli incontri con i discendenti dei garibaldini e con personaggi e storie che si incontreranno lungo la via, sarà la messa in scena di brani tratti da classici della letteratura nazionale da Machiavelli a Leopardi, da Umberto Saba a Sciascia, incentrati sul “carattere degli italiani”. Questi piccoli “atti unici” saranno interpretati da attori come Marco Paolini, Toni Servillo, Filippo Timi.
Ha scritto Alfonso Berardinelli – ricorda Davide Ferrario - che noi italiani "non siamo mai come dovremmo essere". C'è come un tarlo, nella nostra identità, che ci fa sempre sentire fuori posto, inferiori, a disagio. Contemporaneamente, siamo intimamente convinti di stare nel paese dove si vive meglio al mondo. E' proprio questa schizofrenia nazionale che vorrei mettere al centro del documentario: una nevrosi che non è cosa nuova, ma ha accompagnato tutta la storia dell'Italia unitaria, a cominciare dal modo in cui è nata.
Piazza Garibaldi, scritto da Davide Ferrario e Giorgio Mastrorocco, nasce da un'idea di Marco Belpoliti. E' diretto e prodotto da Davide Ferrario per Rossofuoco e Rai Cinema.