L'ombra dell'aereo che si schianta sulla prima della Torri Gemelle e il crollo dell'enorme grattacelo visto con gli occhi di chi vi si trovava dentro. Sono soltanto due delle prime scioccanti immagini di World Trade Center, il nuovo e atteso film di Oliver Stone, di cui sono stati mostrati in anteprima a Cannes 20 minuti. "Sarà l'esplorazione dell'eroismo americano e dell'umanità del mondo di fronte alla tragedia" aveva spiegato il regista alla vigilia del primo ciak. E da quanto si è visto finora, Stone sembra aver rispettato le intenzioni iniziali. World Trade Center non ha alcun intento politico e non si parla dei terroristi, ma si concentra sulle reazioni umane alla tragedia: da chi l'ha vissuta in prima persona, i due agenti della polizia estratti vivi dalle macerie e a cui è dedicato il film, John McLoughlin e William Jimeno (interpretati rispettivamente da Nicolas Cage e Michael Pena), e i loro familiari. Il film si apre con le immagini di quella che potrebbe sembrare una giornata qualsiasi a New York: un uomo che si sveglia all'alba, si fa la doccia, si veste, guarda la moglie che ancora dorme e i figli nelle loro stanze, i negozi che aprono poco a poco, i pendolari che attendono alla stazione delle metropolitane, il traffico che si intensifica mentre la radio annuncia l'apertura della Borsa. Ma non è un giorno come un altro: è l'11 settembre 2001. Anche alla stazione di polizia regna la solita routine: si cerca una bambina scomparsa, quando arriva la notizia dello schianto del primo aereo su una delle due torri. Nessuno sa esattamente cosa sia accaduto e nessuno immagina che di li a poco un altro velivolo si schianterà contro il secondo grattacielo. "Mi sarei aspettato di tutto, un bombardamento o un attacco con armi chimiche, ma non questo", dice McLoughlin. Giunto sul posto insieme a centinaia di altri agenti, entra insieme ad alcuni  volontari nella torre nord, all'interno è il caos assoluto: gli si fanno incontro uomini e donne con volti sanguinanti, anneriti dal fumo e attoniti, e tutto intorno si odono scricchiolii, rumori sinistri, boati spaventosi, fino a quando il primo, gigantesco crollo seppellisce McLoughlin sotto le macerie. Le scene del collasso sono state girate negli studi della Paramout a Los Angeles in rispetto dei parenti della vittime e per non offendere la sensibilità degli abitanti di Manhattan, ma in realtà la storia si svolge prevalente all'interno dei grattacieli, tutto il resto viene mostrato attraverso le vere immagini della tragedia che passano sugli schermi dei televisori, così come tutto il mondo ebbe modo di vederle. E' il racconto delle 24 claustrofobiche ore trascorse dai due poliziotti sotto le macerie, "delle difese psicologiche che i due mettono in atto - spiega il regista - e delle loro famiglie che li aspettano fuori", Allison, la moglie incinta di Jimeno, e Donna, la compagna di McLoughlin, che aspetta di sapere qualcosa attaccata alla televisione nella sua casa nei sobborghi di New York. I 20 minuti di assaggio sono stati presentati prima di una proiezione speciale di Platoon, organizzata per i 20 anni dell'uscita del film nelle sale. All'ingresso di Stone in sala è partito un caloroso applauso seguito da una standing ovation. World Trade Center "è un modo per vedere la storia con occhi diversi - ha detto il regista - e per cercare la verità, che si tratti di Vietnam, Iraq o Torri Gemelle".