"A volte mi chiedo che faccio per guadagnarmi da vivere... Diamo qualcosa al pubblico, storie vere o immaginate, per commuovere e aprire a nuove prospettive: il nostro è un mestiere bellissimo". Parola di Jennifer Aniston, a Roma con Owen Wilson per presentare Io & Marley, la commedia cinofila di David Frankel (Il diavolo veste Prada) che arriverà nelle nostre sale il 3 aprile con Fox, dopo aver già realizzato 140 milioni di dollari negli Stati Uniti.
Tratta dal bestseller omonimo di John Grogan, la commedia ha per protagonista il labrador Marley (ventidue quelli utilizzati per le riprese), che sconvolge e allieta insieme la vita dei giornalisti John (Wilson) e Jenny Grogan (Aniston), prima nel sud della Florida e poi in Pennsylvania, tra maternità, dog-sitter in fuga e la palma di "peggior cane del mondo". "La scena più difficile è stata quella in cui Marley cammina per metà fuori dal finestrino della nostra auto", dice la Aniston, mentre per Wilson "ancor più difficile è lavorare con i bambini piccoli: non piangono quando dovrebbero, e viceversa. Sul set, mi dicevano che li tenevo in braccio come fossero palle da football...". "Comunque - prosegue ironicamente Wilson - recitare al fianco di un cane che ti ruba la scena ridimensiona fortemente il tuo ego d'attore...".
Sul fronte dei colleghi umani, Wilson cita per modelli Dustin Hoffman, Gene Hackman e Alan Arkin, con cui ha diviso il set in Io & Marley: "Lavorare con lui è stato realizzare un sogno: come sapete, è un attore fantastico". Viceversa, Shirley MacLaine, Meryl Streep, Anne Hathaway e la Marion Cotillard de La vie en rose sono le predilette della Aniston, che nel film si trova a dover scegliere tra un lavoro che ama, e sa fare bene, e la maternità: "Tante mie amiche hanno dovuto affrontare questa scelta, perchè non sempre si riesce a fare 50 e 50. Bisogna sacrificare qualcosa per la famiglia, ma in fondo non si tratta di sacrificio, perché nella vita non contano i soldi che hai fatto ma le persone accanto che ti amano".
La Aniston annuncia poi il suo prossimo impegno: produttrice di Goree Girls, ispirato a una storia vera, "quella di un gruppo di donne recluse nella prigione di Goree in Texas negli anni '40 e fondatrici di uno dei primi gruppi country-western al femminile della nazione". "A quei tempi - conclude l'attrice - in Texas c'era un governatore molto sensibile alla musica, che aveva fatto ottenere la libertà vigilata ad alcuni musicisti maschi, da lui ritenuti molto bravi: queste girls pensarono potesse funzionare anche per loro...".