La bizzarra crociata via etere di un tabacchino meridionalista, una comunità di agricoltori sardi sospesi nel tempo e poi ancora il cinema raccontato da chi l'ha vestito e servito per anni, sempre all'ombra dei riflettori. Sono le storie straordinarie di personaggi qualunque, che tornano in scena alla Casa del Cinema di Roma a partire dal 3 aprile. Gli appuntamenti, che concludono la rassegna Italia Doc curata dal giornalista Maurizio Di Rienzo, riprendono con l'italo-tedesco Libertà dei giovanissimi Nina Mair e Robert Jahn: storia del bizzarro tabacchino di Gaeta, spinto dalla rivendicazione delle ingiustizie subite dal Sud Italia durante il Risorgimento ad aprire addirittura una tv-pirata. La pionieristica avventura di TeleOrlando, che ha precorso la militanza del circuito bolognese di TeleStreet, precede nel pomeriggio lo spaccato sulla Sardegna sparita di Furria Droxus. Il documentario prende il nome dalle abitazioni della Costa di Teulada in cui si snoda l'indagine antropologica di Michele Mossa e Michele Trentini. Proprio qui, a poche centinaia di metri dall'affollatissima spiagga di Tuerredda, sopravvive un'antica comunità di agricoltori, tutti uomini e sessantenni, che vivono sospesi nel tempo, arroccati a tradizioni e stili di vita ormai altrove del tutto scomparse. La rassegna si concluderà poi con altri quattro appuntamenti in programma per il 17 e il 24 aprile. In programma anche la storia della Sartoria Tirelli, che ha vestito il cinema da Bertolucci e Zeffirelli, raccontata dalla voce fuori campo di Isabella Rossellini e quella di In coda ai titoli, delle maestranze che l'hanno sempre servito all'ombra dei riflettori.