Dopo il successo riscosso alla Mostra del Cinema di Venezia approda a Milano la rassegna "Italian kings of the bs - Storia segreta del cinema italiano 1949 ' 1976", promossa dalla Biennale e dalla Fondazione Prada. L'evento - in programma dal 14 al 16 dicembre - ripropone una selezione di film presentati al festival. In cartellone i film appartenenti al cosiddetto "underground" italiano degli anni Sessanta, come La verifica incerta di Gianfranco Baruchello e Alberto Grifi (1964), film derivato da materiali di scarto e costituito da spezzoni di pellicole incollati con lo scotch tape secondo schemi di montaggio senza precedenti, e i classici "b-movies". Si tratta di produzioni di genere realizzate da autori come Fernando Di Leo e Sergio Martino e spesso girate e montate in poco più di due settimane. "A prima vista sembra proprio che nel cinema - spiega Marco Müller, direttore della Mostra - esistano due storie: quella ufficiale, vale a dire quella che ci viene insegnata, e accanto ad essa, una storia più segreta, sotterranea, lontana dalle grandi figure e dalla grandi correnti, la storia dove si può più facilmente identificare le cause vere degli avvenimenti, dei mutamenti strutturali e culturali e dove stanno anche le radici dei nuovi movimenti e delle pratiche più eccentriche". Padrino d'eccezione dell'evento veneziano è stato Quentin Tarantino che per l'occasione aveva riconosciuto l'importanza, per la sua formazione, di registi come Di Leo: "I miei debiti nei confronti di Fernando sono tanti, di passione e anche cinematografici". A Milano saranno presentati I padroni della città (1976), I ragazzi del massacro (1969), Il boss (1973), La mala ordina (1972), Milano calibro 9 (1972). A parlare di questa storia segreta saranno gli stessi protagonisti del periodo con una serie di incontri, mentre evento speciale sarà l'anteprima della pellicola restaurata I fratelli Dinamite (1943-1949) di Nino Pagot. Dopo oltre mezzo secolo di assenza torna sul grande schermo il primo lungometraggio animato italiano e anche il primo in Europa girato interamente a colori, restaurato a cura della Fondazione Cineteca Italiana.