"Aman (Said Sabrie), teenager italiano di origine somala, e il romano Teddy (Valerio Mastandrea), ex pugile 40enne, uniti dalla ricerca dell'identità, un'identità trasversale. Per entrambi, si tratta di un romanzo di formazione: crescita verso la vita per Aman, crescita verso la morte per Teddy".
E' Good Morning Aman, opera prima del premiato cortista Claudio Noce (Aria, Adil e Yusuf), che - dopo un'agguerrita contesa tra festival... - vedremo in anteprima alla Settimana della Critica di Venezia (il 6 settembre) e poi in sala con Istituto Luce.
Capofila della Nuova Onda che promette di travolgere la calma piatta del cinema italiano, Noce sarà in buona e inedita compagnia al Lido: Giuseppe Capotondi e la sua Doppia ora in Concorso, Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli in Controcampo.
Nonostante il protagonista sia un immigrato di seconda generazione, Good Morning Aman prodotto da Dodo Fiori, Linda Vinello e Angelo Russo Russelli non parla di immigrazione: "Il merito è di Diego Ribon (co-sceneggiatore con Heidrun Schleef e lo stesso Noce, in collaborazione con Elisa Amoruso, NdR), che ha dato sottrazione alla mia emergenza di raccontare le seconde generazioni: grazie a lui, il mio protagonista nero non cade nel ritratto dell'immigrato sfigato".
"Piuttosto, in un viaggio nella foresta degli orrori, Aman entra nel mondo di Teodoro, tra violenza, rabbia e voglia di morte", precisa Noce, che cita per modelli "John Cassavetes, rispetto alla cifra legata all'improvvisazione, ma anche Scorsese e Van Sant, tutti capaci di un linguaggio apparentemente "stiloso", ma indirizzato alla ricerca della realtà".
Sul fronte tricolore, viceversa, "non sento alcun riferimento, ma non so se dovrei dirlo... non vorrei passare per antipatico", prosegue il regista, che pure vede in Gomorra un ineludibile termine di paragone. Nel cast anche Anita Caprioli ("Ruolo piccolo, ma fondamentale"), Good Morning Aman ha avuto una gestazione lunga 3 anni e tormentata, ma "non voglio lamentarmi: per i film non allineati è quasi sempre così...".