In esclusiva alla Rivista del Cinematografo parla Robert Baer, ex-agente della Cia autore del libro da cui è tratto Syriana, il film di Stephen Gaghan con George Clooney in sala da venerdì 24 febbraio. L'intervista completa, raccolta da Diego Giuliani, sarà disponibile sul prossimo numero di RdC in edicola tra pochi giorni. Ritmo incalzante, trama - e trame - complessa, Syriana si costruisce quale documentato e poderoso j'accuse dell'intreccio tra politica, economia e servizi segreti statunitensi nell'area petrolifera del Golfo Persico. Senza temere l'affastellamento di personaggi e plot, il film - che è valso a un Clooney ingrassato di 20 kg il Golden Globe e la nomination all'Oscar per il miglior attore non protagonista - cerca di condensare senza didascalismi né omissioni uno scenario globale in cui ambiguità, doppi e tripli giochi, insabbiamenti e intrighi si annodano in un groviglio inestricabile. Unica costante: la brama di oro nero. Una denuncia che parte proprio dal saggio di Baer: "Fin dalla pubblicazione, La disfatta della Cia mi ha creato un'enormità di problemi. L'Agenzia ha scatenato una campagna stampa trasversale per boicottarmi. Prima sulle pagine del New York Times, poi sulla Abc, dove ha organizzato uno speciale per dimostrare l'inattendibilità delle mie affermazioni". "Che cos'altro potevano fare? - prosegue Baer - Uccidermi certo no, perché gli avrebbe comportato troppi problemi. La cosa migliore era ignorarmi e cancellarmi. Ed è stato esattamente quello che hanno cercato di fare". L'ex-operativo Cia svela anche il significato del titolo del film di Gaghan, in regia dopo il premio Oscar per la sceneggiatura di Traffic: "Lo scopo del piano Syriana è la difesa degli interessi economici occidentali. In altre parole il petrolio. Ne è un chiaro esempio la vicenda dell'Iraq. Dopo questa guerra non tornerà più unito: il sud rimarrà sotto l'influenza occidentale, il nord andrà ai curdi e l'ovest ai sunniti. Quello che si profila è un loro schieramento con i sunniti siriani e con l'Arabia Saudita. Ovvero: una ridefinizione di fatto dei confini tra i paesi mediorientali. Questo è Syriana: un piano di proporzioni colossali, sponsorizzato dalle grandi compagnie petrolifere". Uno scenario inquietante che il film cerca di delineare con fedeltà: "Syriana è molto più vicino alla realtà di quanto si possa credere. La Cia ha apposto numerose censure al testo e il risultato è stato un bestseller che ha venduto più di 50.000 copie. La platea di un libro rimane però sempre limitata. Anche per questo mi sono rivolto al cinema. Per raggiungere un pubblico più vasto e mostrare come stanno davvero le cose. Syriana ritrae la realtà mediorientale meglio di qualsiasi altro film, ma anche degli stessi notiziari che vediamo ogni giorno in tv". Per questo, conclude Baer, "Se alla fine Syriana può risultare scoraggiante e pessimista è soltanto perché mostra le cose da una prospettiva scomoda".